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Economia | 28 novembre 2023, 18:08

Il savonese punta su turismo, portualità e agroalimentare per crescere. Presentato il report annuale della Camera di Commercio

Dalla "blue economy" il 7,9% del valore aggiunto, che nella nostra provincia è salito del +12,5% dal 2019. Cresce il tasso di occupazione al 66,1% nel 2022, ma a preoccupare è l'età media troppo alta

Il savonese punta su turismo, portualità e agroalimentare per crescere. Presentato il report annuale della Camera di Commercio

Turismo, portualità e agroalimentare. Sono questi gli asset principali sui quali la provincia savonese fonda le proprie potenzialità in tema di sviluppo economico.

E' quanto emerso dal "Rapporto economico provinciale 2022", che la Camera di Commercio ha curato con la collaborazione scientifica del Centro Studi Tagliacarne al fine di mettere a disposizione del territorio analisi approfondite sulle dinamiche provinciali collocate nel contesto regionale e nazionale, presentato nel pomeriggio odierno proprio nella sede provinciale dell'ente camerale dove si è anche insediata la nuova Consulta territoriale di Savona.

L’analisi del Tagliacarne, che abbiamo voluto abbinare al momento insediativo della Consulta - ha sottolineato il presidente camerale Enrico Lupi - fotografa un anno di vita della provincia di Savona: i numeri sono positivi e restituiscono l’immagine di un territorio di rilevanti potenzialità (turismo, portualità ed agroalimentare i capisaldi della struttura economica) che quindi può guardare al futuro con fiducia. Una fiducia che la Camera di Commercio intende rafforzare lavorando ogni giorno sui bisogni delle imprese insieme alle associazioni di categoria. Sostenere la crescita delle piccole e medie imprese e aiutarle nei processi di transizione e promozione è la nostra priorità. Conoscerne le dinamiche, metterle a sistema con i nostri stakeholder, diventa quindi fondamentale per sfruttare al massimo le opportunità che questa provincia possiede”.

Condividere analisi ed elaborazioni vuol dire stimolare la riflessione su dove siamo e dove stiamo andando mirando al meglio azioni e scelte decisive - ha aggiunto il segretario generale, Marco Casarino -. Con questo obiettivo abbiamo deciso di rendere una costante l’appuntamento col Rapporto annuale sull’economia locale. Così come costanti sono divenuti i report congiunturali trimestrali, i report mensili sui dati Excelsior dedicati alle previsioni occupazionali delle imprese, le elaborazioni di dettaglio sui dati Unioncamere-Movimprese e Istat. E, da quest’anno, anche la pubblicazione 'Fai la scelta giusta', per l’orientamento alle professioni. Un grande patrimonio a disposizione di tutti”.

Di quest'analisi si avvarrà quindi anche la Consulta, che resterà in carica fino al termine dell’attuale mandato consiliare, è previsto dallo Statuto dell’ente con lo scopo di curare le istanze dei singoli territori provinciali, formulando proposte e pareri al Consiglio.

Di essa faranno parte: Sandro Gagliolo (in rappresentanza della Confederazione italiana agricoltori), Luca De Michelis (Unione provinciale agricoltori), Antonio Ciotta (Coldiretti), Fulvia Becco (Confartigianato), Matteo Sacchetti (CNA), Alessandro Berta (Unione industriali), Giancarlo Cerisola (Confesercenti), Andrea Valle (Confcommercio), Simone Gaggino (Confcooperative), Fabio Musso (Lega ligure delle Cooperative e mutue), Stefano Veggi (AGCI), Chiara Fareri (ABI), Simone Pesce (Sindacati dei lavoratori), Gian Luigi Taboga (Associazione dei Consumatori), Maurizio Ferro (Ordine e collegi professionali). A presiederla sarà il consigliere camerale Enrico Schiappapietra.

L’importanza della Consulta territoriale risiede nel valore dei suoi componenti, espressione del sistema associativo del territorio - sottolinea ancora Lupi - Il lavoro della Consulta deve essere focalizzato su macro tematiche rilevanti, in modo che le istanze del territorio vengano recepite dagli organi camerali, attraverso l’elaborazione di proposte strategiche da portare alla Giunta ed al Consiglio camerale per le valutazioni e le scelte di merito, e possano diventare cassa di risonanza per altri attori istituzionali, in una logica di cooperazione funzionale alla crescita economica e allo sviluppo delle imprese”.

Sintesi del Rapporto economico provinciale

  • La creazione di valore in provincia di Savona

Nel 2022, la crescita di Savona è brillante, evidenziando un incremento del valore aggiunto pari al +10,1%, superiore alla media nazionale di 3,2 punti percentuali. Nel periodo 2019-2022, il valore aggiunto savonese cresce del +12,5%; un regime piu intenso rispetto alla media nazionale di quasi 4 punti e di ben 5,4 punti quello ligure. 

Tale dinamica ha consentito il pieno recupero di quanto perso nel 2020, con un surplus positivo di ricchezza prodotta pari a 4,5 punti percentuali. Molto favorevole, nel 2022, la crescita del comparto industriale, il cui valore aggiunto è aumentato del +21,7%, più del doppio di quello medio nazionale. Spinte dal superbonus, le costruzioni mettono a segno un +13,1%, più intenso del +10,4% nazionale. Positiva e anche la crescita del comparto commercio-turismo-trasporti e logistica, il cui incremento di valore aggiunto (+12%) supera di 1,4 punti quello italiano. Le altre attività terziarie crescono ad un ritmo pari al +4,4%, comunque più della media nazionale (+3,8%). L’agricoltura, si attesta poco al di sopra (+0,3%) di quanto realizzato nel 2021. Il valore aggiunto per abitante della provincia di Savona, pari a 28,9 mila euro, nel 2022 si rivela poco al di sotto della media nazionale (97,3%). Secondo tale parametro, Savona si pone 42-ma tra le province, guadagnando ben 7 posizioni nel solo 2022.

  • Il sistema produttivo

Nel 2022, le imprese registrate in provincia di Savona sono 29.057, poco meno di un quinto del totale regionale; nell’anno, il sistema imprenditoriale della provincia si riduce di 19 unità. Si tratta di una flessione poco rilevante che si compone di una crescita consistente di società di capitale attive (+3,4% nel 2022 e +12,9% nell’ultimo triennio) rivelando un andamento teso a favorire una maggiore patrimonializzazione del sistema produttivo. In provincia crescono anche le “altre forme giuridiche” (+1%), mentre in linea con le dinamiche evolutive dell’intero Paese, le altre forme giuridiche mostrano una contrazione dello stock (nel 2022: società di persone -1,5%; imprese individuali -3,8%).

A livello settoriale, l’unico settore che registra una crescita di imprese attive e quello dei servizi immobiliari (2022 +1%; 2019 2022 +5,1%). Di contro, in tutti gli altri ambiti settoriali si registra una flessione nel 2022: agricoltura -3,1%, attività manifatturiere -1,9%, costruzioni -3,3%, commercio -3,5%, alloggio e ristorazione -2,9%, altre attività -0.4%. L’artigianato savonese si compone, a fine 2022, di quasi 8,5 mila imprese, in riduzione del 3,2% rispetto al 2021. A giugno 2023, rispetto al consuntivo 2022, la consistenza del tessuto produttivo savonese conferma la tendenza alla contrazione, sia in termini di imprese registrate (-0,7%) che di attive (-0,3%), superiore alla media nazionale, anche se perdura l’incremento delle società di capitale (+2,4%).

  • Il commercio estero

Nel 2022, soprattutto grazie al contributo dei settori della chimica e dei mezzi di trasporto, così come anche dei prodotti elettronici, Pc e macchinari vari, l’export provinciale è cresciuto del 31,7%, più rapidamente del resto del Paese, chiudendo un triennio soddisfacente, in termini di aumento della presenza internazionale dell’economia savonese, anche in settori a medio-alta tecnologia. L’accelerazione si e verificata essenzialmente sui mercati di sbocco tradizionali (Stati Uniti, Germania e Francia: circa il 40% delle vendite sull’estero del territorio), anche se un interessante risultato si coglie su mercati emergenti e ad alta potenzialità, come quello cinese (+6%). Crescono notevolmente anche le importazioni (+67,6%), soprattutto in ragione degli incrementi di prodotti estrattivi energetici, ovvero di petrolio greggio e gas che costituiscono poco meno del 70% delle importazioni totali. La dinamica dei flussi di import e stata di proporzioni tali da comportare un nuovo peggioramento del saldo della bilancia commerciale savonese, che supera i 4 milioni di euro.

  • Il mercato del lavoro

Il tasso di occupazione, dopo il minimo del 2020-2021, risale al 66,1%, il valore più alto dell’ultimo quadriennio. Ciò e dovuto ad un incremento, in valore assoluto, di circa 5.700 occupati aggiuntivi nell’ultimo anno, che consente al mercato del lavoro savonese di recuperare completamente (persino con un lieve incremento dello 0,8%) i livelli occupazionali pre-pandemici. Si tratta di una dinamica quasi interamente alimentata dalla componente maschile dell’occupazione, il cui tasso di occupazione sale di oltre 5 punti rispetto al 2021, attestandosi al 76%. Quello femminile, invece, cresce al 56,2%, circa 2 punti in più rispetto al valore del 2021. La disoccupazione provinciale scende in misura sostenuta, fino al 5,1% nel 2022, addirittura al di sotto del dato pre-pandemico del 2019 (5,8%). L’aggregato flette soprattutto per la componente maschile, fino al 3,7%, valore di 3,4 punti inferiore al corrispondente tasso di disoccupazione femminile (7,1%).

La disoccupazione giovanile, nel 2022 scende fino ad un tasso dell’11%, nettamente più ridotto di quello pre-pandemico e pari a meno della meta di quello nazionale. Relativamente alle previsioni, a luglio 2023, nella provincia sono programmate, da poco più di un quinto delle imprese, circa 3.440 entrate professionali. Il grosso di tali entrate, ovvero quasi 2.900, è determinato dai servizi. Più nello specifico, 1.570 entrate sono previste nel settore alberghiero, della ristorazione dei servizi, altre 610 nei servizi alla persona, seguono poi il commercio, le costruzioni ed i servizi alle imprese.

  • La popolazione

Nonostante un saldo migratorio positivo, la popolazione savonese nel 2022, perde lo 0,47% della sua consistenza, per circa 1.269 unità. Gli andamenti migratori positivi sono, infatti, controbilanciati da un saldo naturale ampiamente negativo, trascinato da un tasso di natalità fra i più bassi del Paese. In tale contesto, il numero medio di figli per donna (1,18) e modesto, legato anche all’elevata anzianità media della popolazione. L’indice di vecchiaia, che ad inizio 2023 e pari a quasi 100 punti in più di quello italiano, in soli 5 anni guadagna ben 29 punti, testimoniando di un processo di invecchiamento demografico che tende ad accelerare.

  • Il credito

Nel 2022, i circa 4,8 miliardi di euro di prestiti sono, per circa il 55%, appannaggio delle famiglie consumatrici. Un ulteriore 26,5% dei prestiti è diretto verso le società medio grandi ed il 15% circa alle micro e piccole imprese. Nei 15 mesi compresi fra gennaio 2022 ed aprile 2023, il monte-prestiti decresce, in ragione di un rallentamento delle erogazioni al sistema produttivo, mentre continua a crescere la quota destinata alle famiglie consumatrici. In termini settoriali, il 68% circa di prestiti alle imprese sono assorbiti dai servizi, segue il manifatturiero, con circa il 16%, e le costruzioni, con quasi l’11%. Nel triennio 2019-2022 si evidenzia una flessione per i servizi. L’andamento delle sofferenze è in marcata flessione. Nel triennio 2019-2022, il rapporto fra sofferenze ed affidamenti di Savona diminuisce di ben il 61,3%.

  • Il turismo

Dopo il crollo del periodo del Covid, i flussi di arrivi e presenze hanno ripresa consistenza. Complessivamente, i flussi turistici in ingresso, sia arrivi (+29,4%) che presenze (+23,1%), aumentano nel 2022 meno intensamente rispetto alla regione (arrivi +39,5%; presenze +31,2%) e al Paese (arrivi +50,6%%; presenze +42,5%). Savona ha una capacita attrattiva di turismo straniero poco marcata, collocandosi al 71-mo posto fra le province italiane per indice di internazionalizzazione turistica, con una incidenza di presenze internazionali inferiore alla media italiana di quasi 20 punti percentuali.

  • Il mercato immobiliare

Il mercato immobiliare savonese, nel 2022, evidenzia un dinamismo delle compravendite favorevole, con un valore delle transazioni normalizzate (+5,7%) superiore di un punto rispetto a quello italiano. Il dinamismo riguarda soprattutto gli immobili medio-piccoli, fino ad 85 mq, piu facilmente vendibili, ma anche le grandi proprietà, con almeno 145 mq. Il trend positivo, tuttavia, non è comune a tutta le macro-aree provinciali; fanno eccezione la Riviera Levante (-1,7% rispetto al 2021) e Savona capoluogo (-1,4% rispetto al 2021).

  • L’economia del mare

Savona, con un’economia settorialmente e territorialmente più articolata, vede la blue economy pesare per il 7,9% del suo valore aggiunto, due volte e mezza superiore alla media nazionale, mentre l’occupazione provinciale concentrata nelle filiere dell’economia del mare tocca il 12,4% del totale e le imprese sono il 12% circa. Nello specifico, il turismo legato al mare concentra il 57-58% del valore aggiunto e degli addetti della blue economy savonese, seguito dalle attivita portuali, con un quinto del valore aggiunto provinciale ed un settimo della sua occupazione. Rilevante anche la cantieristica, con il 9% del valore aggiunto ed il 7% degli occupati.

Piu specificamente, per incidenza del valore aggiunto, Savona è decima fra le province italiane, mentre occupa, rispettivamente, la quinta e la sesta posizione per incidenza degli occupati e delle imprese. Relativamente ai flussi nei porti, nel 2022 il porto di Savona torna a crescere, con un incremento del 19,4% del traffico container, ma soprattutto con un aumento del traffico degli oli minerali (voce essenziale della movimentazione di tale porto) che crescono del 13,5%.

  • La produzione agricola

L’annata agricola del 2022, per Savona, è stata piuttosto sfavorevole, chiudendosi con un calo produttivo del 2,6% che peraltro si riflette anche nella riduzione del numero di imprese agricole. Le superfici coltivate rimangono sostanzialmente identiche al 2021. Rispetto alle produzioni tipiche liguri, ed in particolare a quella vitivinicola, aumenta la percentuale di uva coltivata per produrre vini IGP, a discapito dei vini senza denominazione e di quelli Dop. Con riferimento alla raccolta di olive si registra un fortissimo incremento produttivo (+80,5%).

Luciano Parodi

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