Si all’avvio del procedimento di rigenerazione urbana in aggiornamento al Puc per l’attuazione del progetto relativo al complesso immobiliare Ex Ariston di Andora proposto dall’attuale proprietà con riduzione della superfice edificabile complessiva ed eliminazione della destinazione alberghiera.
Questi, in sintesi, alcuni dei punti qualificanti di tre pratiche portate al vaglio ieri sera (27 novembre, ndr) dal Consiglio Comunale di Andora che le ha votate all’unanimità.
Il futuro del complesso immobiliare, oggi fortemente degradato, che si affaccia sulla via Aurelia a ponente di Andora, passa prima di tutto dalla voto favorevole alla Revoca del PUO di riqualificazione urbana sub-ambito RU1 adottato nel 2013, al vaglio del Consiglio Comunale su richiesta dell’attuale proprietà del compendio immobiliare. La Revesta srl, ha espresso, infatti, al comune di Andora la sua rinuncia ai progetti adottati e presentati dai precedenti proprietari.
Il PUO adottato dal Comune nel 2013, prevedeva due edifici dalla superficie agibile di 7000 mq, 300mq destinati a commercio e una destinazione ricettiva per un massimo di 80 posti letto. La superficie edificabile del nuovo progetto di rigenerazione urbana si riduce oggi a 5.291,48 mq, quella commerciale a 232,88 mq.
Il Consiglio Comunale ha espresso parere favorevole e unanime anche in merito allo svincolo di destinazione alberghiera, ma i circa 1700 mq destinati a tale fine non si trasformeranno in superficie residenziale.
"La revoca del PUO fa parte dei passaggi tecnici necessari per ridare un futuro a questa zona, il cui degrado ha segnato ingiustamente Andora per decenni: prevede importanti opere di urbanizzazione, a carico della proprietà, che restituiranno alla fruizione pubblica alcune aree verdi e camminamenti verso mare. Si va, inoltre, ad individuare le opere realmente realizzabili per attuare una armonica unione della zona di levante con la passeggiata di ponente - ha dichiarato il sindaco Mauro Demichelis presentando la pratica - Per quanto attiene allo svincolo a destinazione alberghiera, l’esame della relazione redatta degli uffici Tecnici comunali, presentata al Consiglio Comunale, ha evidenziato che non sussiste da tempo l’attività l’alberghiera perché la licenza risulta cessata nel 2002. Da tale data, l’immobile è caduto nello stato di abbandono, interessato da interventi edilizi mai completati ed oggi vi è la compresenza di cubature a destinazione sia residenziale che ricettiva".
"A causa dello stato attuale - ha comunicato Demichelis - gli uffici comunali hanno riconosciuto che non sussistere più l’obbligo di destinazione alberghiera visto che la legge 1/2008 precisa che tale vincolo esiste solo per gli alberghi attivi a quella data. Inoltre, è dimostrata l’impossibilità tecnica ed economica di adeguamento della struttura perché comporterebbe un investimento economico giudicato non sostenibile e limitato dai vincoli architettonici e urbanistico-edilizi. Il precedente PUO, inoltre, prevedeva la destinazione alberghiera, ma nessuno spazio comune di accoglienza, cosa che difficilmente potrebbe configurare un albergo a quattro stelle come era in origine".
La nuova proprietà ha presentato un progetto di rigenerazione urbana del complesso immobiliare che dispone il carico insediativo su quattro fabbricati più piccoli, realizzati con materiali che guardano alla bioarchitettura, con grande uso di superfici vetrate e privilegiano un impatto più leggero rispetto ai due grandi edifici che si allungavano verso la spiaggia previsti dal precedente PUO. Gli spazi esterni sia di pertinenza che pubblici saranno trattati con l’obiettivo di salvaguardare la pineta esistente anche essa in stato di degrado.
"Dal 2014 ad oggi, questa Amministrazione ha costantemente operato per chiedere la messa in sicurezza della zona che, oltre ad essere degradata era divenuta nel tempo fonte di problematiche di sicurezza ed ordine pubblico - ha dichiarato ancora Demichelis - Ricordo a tutti gli innumerevoli edifici abusivi e non, contaminati da materiali anche pericolosi, spesso occupati abusivamente e di cui abbiamo ottenuto l’abbattimento e la bonifica. Oggi iniziamo un percorso che assicurerà opere di urbanizzazione, con aree verdi, camminamenti e interventi per un valore di più di un milione di euro, compresa la progettazione esecutiva e la compartecipazione economica alla realizzazione della passerella ciclopedonale di collegamento delle due sponde del Merula che unirà la passeggiata di ponente a quella di levante nei modi previsti dalla normativa".
Il vicesindaco Paolo Rossi, che ha ricevuto dal sindaco la delega all’Urbanistica nel settembre 2022, oltre a sottolineare il grande lavoro fatto dall’Ufficio Tecnico comunale guidato dal Dirigente architetto Paolo Ghione, ha evidenziato le grandi prospettive offerte dal nuovo percorso.
"Vorrei riconoscere oltre che l’impegno del sindaco, per la soluzione del degrado della zona dell’Ex Ariston, la professionalità e la competenza degli uffici e la lungimiranza della nuova proprietà - ha detto Rossi - Quello proposto è un progetto di grande livello, firmato da un architetto di fama internazionale che dal degrado di oggi unirà finalmente il nostro waterfront, perché grazie alla ristrutturazione del complesso ex Ariston verrà collegata la pista ciclabile di ponente al nostro porto turistico con una passeggiata unica. Ora aspettiamo che gli enti sovraordinati a cui sarà sottoposto il progetto di rigenerazione, facciano bene e facciano veloce perché Andora attende con fiducia la sistemazione di uno scempio che non si è meritata".