Un incontro organizzato da Asl2 per parlare dei Disturbi dell'Alimentazione.
Si è svolto questa mattina nella Sala della Sibilla del Priamar di Savona nella quale l'azienda sanitaria locale savonese ha affrontato la criticità presente davanti a insegnanti e studenti, con l'obiettivo principale di sensibilizzare quella fascia di età maggiormente colpita da questa problematica di salute, ma indicando anche gli strumenti a disposizione per prevenire e contrastare il fenomeno, come la peer education e l'identificazione precoce.
Dai dati esposti da Pier Fabrizio Cervo, direttore struttura complessa psichiatria ponente Asl2 e del centro regionale per i disturbi dell’alimentazione, emerge che l'età media di esordio si è abbassata dai 17 ai 16 anni, il 30% ha meno di 14 anni e il 10% tra 12 e 17 anni sono maschi (solo dieci anni fa quasi indenni).
L'obiettivo generale è la definizione di un percorso regionale di presa in carico delle persone con disturbi di alimentazione e nutrizione che garantisca la continuità delle cure nei vari setting assistenziali. Come obiettivi specifici invece è prevista una rete integrata multiprofessionale e interdisciplinare sul territorio; la prevenzione, il riconoscimento, gli interventi precoci; i percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali ben definiti a livello regionale; la formazione.
Fondamentale è la prevenzione tramite il riconoscimento precoce delle persone a rischio (screening nelle scuole); azioni di tipo informativo e preventivo attraverso il potenziamento dei fattori protettivi; costruire insieme agli studenti e gli insegnanti un percorso adatto; l'identificazione e la formazione di tutors tra gli studenti; creazione di uno spazio (sportello o altro).
L’iniziativa si è inserito in un Progetto regionale di ampia portata volto al miglioramento dell’assistenza alle persone con DNA(Disturbi dell’Alimentazione e della Nutrizione), progetto che a sua volta declina sul nostro territorio precisi interventi previsti dal Ministero della Salute per il biennio 2022-2023.
"La pandemia ha creato un problema importante anche a livello di disagio e di proliferazione del disagio psichico e si erano create e si potrebbero creare le condizioni di una tempesta perfetta. Da un lato una crescita della domanda, del problema del disagio, dall'altro il sistema sanitario è stato provato dalla pandemia e c'è difficoltà a reperire il personale. Nell'ultimo anno e mezzo i ricoveri di minorenni nei reparti per adulti psichiatrici della Liguria sono stati 300. Bisogna evitare di chiudersi, uscire da questa situazione e rilanciare con una prevenzione che sia davvero in grado di intercettare il problema" ha detto Roberto Carrozzino, direttore della Struttura Complessa Servizio Dipendenze afferente al Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze.