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Attualità | 26 novembre 2023, 10:01

Sbancamento ex Mazzucca, il comune di Cairo dice no all'uso delle mine: lo scontro finisce al Tar

L'azienda che si occupa dell'intervento chiede di utilizzare cariche micro esplosive per accelerare i lavori

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I lavori di sbancamento dell'ex discarica Mazzucca continuano a far discutere. Dopo lo scontro in Consiglio comunale tra maggioranza e opposizione, ecco divampare la bagarre tra il comune e l'azienda che si occupa dell'intervento. L'oggetto del contendere? L'utilizzo di mine per accelerare i lavori. 

La Bagnasco Srl, proprietaria delle aree coinvolte, ha sempre sostenuto che la realizzazione del capannone costituisce il cuore dell'operazione. La prospettiva di impiegare la terra estratta per riempire i cassoni necessari alla costruzione della nuova diga foranea di Vado Ligure è stata presentata come la chiave di volta per garantire la sostenibilità economica dell'intero progetto.

L'intervento di sbancamento è stato subappaltato alla ditta Castiglia Costruzioni, la quale ha generato ulteriori polemiche richiedendo l'autorizzazione all'uso di cariche micro esplosive. La grande quantità di terra da rimuovere, oltre 320mila metri cubi, ha suscitato grande preoccupazione tra i cittadini. 

Nonostante il comune di Cairo Montenotte non abbia avuto il potere di opporsi al progetto iniziale, presentato in modo conforme alle regolamentazioni, e al diritto di costruire un capannone in una zona in linea con il piano regolatore, ha respinto la richiesta dell'azienda di utilizzare mine per accelerare i lavori.

Questo rifiuto è stato motivato dalle preoccupazioni per il possibile impatto sulle attività commerciali circostanti. L'azienda ha deciso di intraprendere azioni legali contro questa decisione, facendo ricorso al Tar. Nonostante questa diatriba, i lavori proseguono. 

Redazione

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