È il 1992 e una giovane donna, Julia, muore uccisa dal marito. Non è la prima e non sarà l’ultima. La violenza che le toglie la vita è la stessa che colpisce, secondo l’OMS, oltre il 35% delle donne in tutto il mondo.
Julia ha una sorella che, come spesso accade quando si parla di violenza sulle donne, viene travolta dal dolore e sceglie di trasformarlo in arte. La violenza di genere crea diramazioni molto più ampie di ciò che si parla, spezza le famiglie, toglie in futuro ai figli, si porta dietro strascichi di dipendenze e povertà.
Nel 2009, diciassette anni dopo la morte di Julia, Elina Chauvet realizza il suo lavoro artistico più conosciuto: Zapatos Rojos (scarpe rosse), un’installazione apparsa per la prima volta davanti al consolato messicano di El Paso, in Texas. 33 paia di calzature, tutte diverse l’una dall’altra, ma accomunate dal colore rosso, in risposta all’ondata di femminicidi avvenuta a Ciudad Juárez (Messico) durante gli anni Novanta.
Nel corso del tempo le scarpe rosse sono diventate un simbolo: vengono lasciate nelle piazze, per le strade, abbandonate e sgualcite a ricordare il male silenzioso che continua la sua scia. Le loro proprietarie non ci sono più o quelle scarpe le hanno perse mentre scappavano, mentre subivano una violenza. Forse le hanno indossate su richiesta di un marito possessivo, forse sono state punite proprio per averle usate per uscire la sera, da un ex compagno violento o da un padre.
Il colore rosso è stato poi adottato per simboleggiare in maniera più estesa il contrasto alla violenza di genere: sono state soprattutto le panchine, comunissimo arredo urbano, a diventare il veicolo del messaggio. Oggi la panchina rossa viene utilizzata per dire «No» alla violenza, con particolare riferimento alla violenza domestica ed è un elemento che ci ricorda che i maltrattamenti nei confronti delle donne avvengono sistematicamente anche nelle nostre comunità, nei luoghi che ci sono familiari, nei piccoli e grandi centri.
Con il loro colore scarlatto ricordano il vuoto lasciato dalle vittime e richiamano l’attenzione sulla necessità di opporsi a quello che è un fenomeno diffuso. In occasione del 25 novembre, in diversi Comuni vengono inaugurate nuove panchine rosse o si utilizzano quelle già esistenti come luogo simbolico attorno al quale raccogliersi per riflettere e dare visibilità al tema. È successo a Bra con l’inaugurazione della panchina rossa parlante, voluta dai Lions e dai Leo. Bravi dai. Ma peccato che questa debba essere ancora una notizia.