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Politica | 24 novembre 2023, 16:30

Pietra, continua la battaglia di Carrara sui costi in bolletta per la depurazione: "Sfacciato richiedere il pagamento di un servizio che non c'è"

Il consigliere di minoranza sottolinea nuovamente "l'inesistenza della depurazione delle acque reflue del 70% di Pietra Ligure e del 100% della Val Maremola"

Pietra, continua la battaglia di Carrara sui costi in bolletta per la depurazione: "Sfacciato richiedere il pagamento di un servizio che non c'è"

"La depurazione non fatta comporta che il cittadino non deve essere obbligato a pagarla e se l'ha pagata lo stesso ha diritto ad averne restituiti gli importi fino a 10 anni indietro".

Si apre con queste parole il nuovo intervento di Mario Carrara, consigliere di minoranza a Pietra Ligure, sui costi della depurazione presenti nelle bollette dei cittadini pietresi e della Val Maremola.

"Ormai, dopo mesi che stiamo trattando la questione dell'inesistenza della depurazione delle acque reflue del 70% di Pietra Ligure e del 100% della Val Maremola, il "quadro" della situazione si sta ben delineando e consolidando in tutti i suoi aspetti - continua Carrara - Ci sono città come Loano e Borghetto o porzioni di città come il 30% di Pietra Ligure dove la depurazione viene fatta in modo completo e i cittadini-utenti devono pagarne i relativi costi; e ci sono altre città come tutte quelle della Val Maremola e porzioni di città come il 70% di Pietra Ligure che non usufruiscono del ciclo completo della depurazione biologica, ma solo di un pre-trattamento fatto di triturazione. E non devono pagarla perché, altrimenti, pagherebbero per un servizio di cui non usufruiscono. Il "solo"  "pre-trattamento" o depurazione "primaria" non deve essere considerato "depurazione" perché non lo è. È solo triturazione, compattamento, "lavamento" (disoleatura) dei liquami e nulla più. I liquami cambiano forma ma non la loro "sostanza": quella è e rimane con tutto il suo carico inquinante, tale e quale. È quello che si fa nell'impianto di Pietra Ligure".

"La risposta alla mia interrogazione del Luglio scorso da parte di "Servizi ambientali" è eloquente" aggiunge ancora l'esponente di minoranza evidenziando che "in essa si legge che se è vero che l'impianto faccia il trattamento "primario" dei liquami (e lo sappiamo), non fa il trattamento "secondario, non fa "altri trattamenti", non rimuove l'azoto, non rimuove il fosforo, ecc... Insomma, "Servizi ambientali" certifica che l'impianto di Pietra Ligure non fa alcuna operazione di vera depurazione oltre ad un pre-trattamento dei liquami. E basta. Ciò, per il 70% degli utenti pietresi, che sono, invece, costretti a pagare la depurazione nelle bollette dell'acqua come se le acque reflue che essi producono fossero sottoposte ad un processo di depurazione completo". 

"Il Sindaco di Pietra Ligure Luigi De Vincenzi, nel consiglio comunale del 30 Luglio 2021 ha sostenuto "a spada tratta" che: "la depurazione va pagata…", quando, invece, la Corte Costituzionale nella sua sentenza n⁰335 del 2008, chiariva in modo incontrovertibile che la "natura" della somma da pagarsi dagli utenti per l'attività di depurazione delle acque reflue urbane deve avere la natura giuridica di un corrispettivo contrattuale collegato all'effettivo servizio di depurazione dei reflui e non alla sola presenza di impianti atti a svolgere un'attività di pre-trattamento o di depurazione primaria. Com'è, invece, proprio nel caso di Pietra Ligure e Val Maremola" ha sottolineato inoltre Carrara ricordando come il sindaco pietrese lo avesse accusato di "dire cose "inesatte" e di fare della "propaganda".

Tra le affermazioni di De Vincenzi, Carrara ricorda anche che il sindaco dichiarò come a Pietra Ligure si debba pagare la depurazione per il fatto dell'esistenza dell'impianto di via Crispi: "Facendo esso "soltanto" pre-trattamento di tipo "primario" - obietta il consigliere di minoranza - non si deve pagare, perché quello che fa non è depurazione" E in merito all'affermazione su Albenga "che fa il primo ciclo (anno 2021) e sta pagando la depurazione da tre anni" la replica è la seguente: "Non è vero perché Albenga ha avuto stracciati i costi della depurazione dalle bollette fin dal 2017". 

"Le acque reflue del 70% di Pietra Ligure hanno solo il pre-trattamento di un vecchio impianto, che non fa "depurazione" e scaricano direttamente in mare in condutture già vecchie di ben 35 anni.  Ci si chiede, veramente, come in condizioni come queste si abbia la "temerarietà", "l'azzardo", se non proprio la sfacciataggine di ostinarsi a continuare a chiedere nelle bollette dell'acqua che venga pagata una depurazione che non c'è, per acque reflue che vanno a finire per la loro maggior parte direttamente nel mar Ligure - conclude Carrara - C'è da chiedersi come De Vincenzi abbia potuto dire le cose che ha detto e sostenere, "sostanzialmente" le posizioni della "Servizi ambientali", ma non certo quelle dei suoi cittadini. De Vincenzi la primavera scorsa ha minacciato "sfracelli" con ricorso a legali ed eventuali  intraprese azioni giudiziarie contro le società idriche per le loro inadempienze, specie dopo che tra i Comuni e le stesse società vennero sottoscritti ben precisi atti giuridici  con "Protocolli d'intesa" vincolanti e firmati per  poi essere regolarmente "disattesi"; ora stiamo vedendone i risultati: il nulla". 

Redazione

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