Politica - 24 novembre 2023, 16:48

Rigassificatore, Eni boccia il trasferimento a Vado Ligure: costi troppo alti. Azione Liguria: "Può rimanere benissimo a Piombino, no a giochi politici sulla pelle dei cittadini”

“Si capisce bene perché il Commissario Toti voglia a tutti i costi soddisfare le aspettative del Governo Meloni, ma in un Paese normale non si dovrebbe consentire lo sperpero del denaro dei cittadini"

“Due giorni fa Eni ha formalizzato in audizione presso l'autorità per l'energia - Arera - la contrarietà a spostare l'impianto industriale e la Golar Tundra perché dopo tre anni che  opera a Piombino bisognerebbe affrontare nuovi ingenti costi infrastrutturali che incidono sui costi per l'importazione di gas. E chi pagherebbe due volte l'impianto? I cittadini tramite le bollette”.

 

Lo hanno detto il consigliere regionale del Gruppo Misto (Azione) Sergio Rossetti , il consigliere comunale e segretario di Savona di Azione Massimiliano Carpano e la consigliera comunale di Savona di Azione Adele Taramasso a proposito della bocciatura arrivata da Eni sullo spostamento della nave rigassificatrice da Piombino a Vado Ligure.

 

“Malgrado i pareri contrari di Regione Toscana, comune di Piombino e del Governo, appare evidente che lo spostamento a Vado determinerà che gli italiani finiranno per pagare le tasse per ridurre le loro stesse bollette,  aumentate per motivi di consenso politico locale - dichiarano -. Già Snam lo aveva detto ed Eni indirettamente conferma che a Piombino sono già state fatte informalmente le verifiche previste dalla VIA e che li non ci sono motivi tecnici che indicano a trasferire il rigassificatore”.

 

“Il gas ha un prezzo di riferimento sia che venga importato via tubo sia liquefatto e poi rigassificato in un terminale - spiegano -. Quindi se il costo di rigassificazione aumenta, perchè l'infrastruttura costa di più a causa del trasloco, l'operatore che importa gas liquido e poi lo rigassifica avrebbe meno margine di guadagno. Quindi l'operatore che opera sul metcato del gas chiede che i maggiori costi vengano "sterilizzati", cioè pagati o dalla fiscalità generale oppure, come accade di solito, scaricati in bolletta. Alla fine pagano comunque gli Italiani”.

 

“Si capisce bene perché il Commissario Toti voglia a tutti i costi soddisfare le aspettative del Governo Meloni, ma in un Paese normale non si dovrebbe consentire lo sperpero del denaro dei cittadini - concludono -. Azione è favorevole all'uso razionale di tutte le fonti energetiche senza pregiudizi, ma anche senza sprechi a danno degli Italiani. Razionali ma non fessi”.

Comunicato stampa