Politica - 22 novembre 2023, 13:21

Pietra Ligure, tagliato il "finto pepe" in piazza Vittorio Emanuele II. Carrara: "Con quale motivo? Ora la piazza è desolata"

L'accusa del consigliere di opposizione alla gestione del verde da parte dell'Assessorato: "Come aver affidato ad Attila la tutela dei beni culturali"

«Il "colpo di grazia" alla bellezza di una piazza centrale di Pietra Ligure. Il taglio del grande finto pepe che adornava piazza Vittorio Emanuele II (la cosiddetta Piazza del 2000) è un vero delitto che rattrista e indigna».

E' questa la considerazione del consigliere comunale di opposizione pietrese del gruppo “Centrodestra”, Mario Carrara, stimolato da molte «chiamate d'allarme miste a sgomento e indignazione quando qualche mattina fa, al primo albeggiare, le motoseghe hanno fatto a pezzi il magnifico albero che adornava, con le sue verdi fronde, la piazza».

«Il motivo di un orario così mattiniero, quasi antelucano - continua Carrara - è possibile che sia da ricercarsi nella necessità di fare un tale (odioso) compito per non arrecare intralcio o pericolo a chi passasse. Ma, forse, anche per non doversi esporre agli sguardi, alle domande, ai reclami dei residenti, dei pietresi o di quanti solo amanti della bellezza di un albero quasi centenario, avrebbero chiesto "perché?". Quindi, per presentare un'opera "a cose fatte", quando non si poteva fare più niente per impedirla».

Proprio sul perché si sofferma il consigliere: «Abbiamo assunto delle sommarie informazioni e abbiamo appreso che la ragione, o la scusa, per tagliare il finto pepe sarebbe stata quella che esso era in tali condizioni "critiche" da essere quasi "pericolante"; ragione "suprema" per cui la "pena di morte" per una pianta è assicurata. Probabilmente un agronomo, su richiesta, avrà attestato che le condizioni della pianta stessa necessitassero il suo taglio. Ma è proprio così "sicuro e certo" che quell'albero dovesse essere abbattuto? Non poteva esser fatto di tutto perché, invece, fosse salvato?».

«Di primo acchito tutti ci dicono che la pianta, verde e frondosa, non aveva, all'apparenza, motivi così seri da comprometterne la stabilità e la sua vita vegetale - prosegue - Infatti, ci viene riferito, la riprova della sua salubrità sarebbe data proprio dalle condizioni del tronco che, tagliato, sezionato in più parti, non presenta elementi di corrosione o deterioramento per l'azione di malattie o parassiti. Il tronco risulta solido e compatto, come le tante fotografie scattate e inviateci dimostrano. Ma allora sorge di nuovo l'altra domanda: non si poteva fare tutto il possibile per salvare quella pianta, irrorandola con prodotti specifici o sottoponendola a una potatura adeguata (visto che il finto pepe è un albero che, se anche portato drasticamente, rigetta)? Ma non certo, com'è stato frettolosamente fatto, tagliarla irreparabilmente?».

La sensazione raccolta e riportata dal membro dell'opposizione è quindi che l'albero «avesse la sola "colpa" di essere "grande" e di comportarsi da albero, facendo cadere le sue foglie, specie ora che siamo d'autunno, sporcando il pavimento sottostante. Ciò sarebbe bastato per decretarne la "condanna a morte"».

«Questo era l'ultimo albero di quella che era una bellissima piazza - continua - piena di alberi, di verde e d'ombra, con panchine accoglienti, che ospitavano le mamme che portavano lì i bambini a giocare. Ora è una delle più "desolate" di Pietra Ligure se non di tutta la stessa zona. Alberi ombrosi non ce ne sono più. Quelli che sono stati reimpiantati, dei carrubi, famosi per la crescita lenta, avranno bisogno di decenni prima di poter sostituire degnamente quelli che c'erano prima. Con l'abbattimento di quest'ultimo albero di quelli preesistenti (magnolie, oleandri, allori), sono stati cancellati tutti i ricordi di quella piazza così bella».

E quindi l'affondo politico: «La responsabilità oggettiva di questo scempio - afferma Carrara - ce l'hanno il sindaco Luigi De Vincenzi, perché in Comune non fanno nulla senza che lui non lo sappia o non lo voglia, e l'assessore ai parchi e giardini Amandola, fido seguace del sindaco, che è il responsabile vero della nuova piazza così com'è stata concepita e fatta, della pavimentazione, del taglio e dell'asportazione di tutti gli alberi che c'erano, "deportati" in un terreno vicino alla chiesa di Sant'Anna e lì fatti tutti morire di sete perché nessuno li aveva mai innaffiati. La sua gestione del verde pubblico in questi anni, per la deplorevole tenuta dei parchi, delle alberature, delle loro strutture, dei giardini, fa pensare che svolga davvero questa funzione con malavoglia o con avversione per quello che fa, per cui, visti i risultati, tanto per fare un paragone, sarebbe come se avessero affidato ad Attila la tutela dei beni culturali o a Barbablù la direzione di un collegio di educande».

«Ora, da tagliare non resta che la grande palma dattilifera che, nel 2010, per assicurarne la "tenuta", avevamo fatto legare con cavi d'acciaio alle antiche chiavi del palazzo prospiciente. È una palma dattilifera che avrà almeno 150 anni ed è una delle più alte della Liguria. Altrove, questi sarebbero titoli di merito per fare di tutto per preservarla, così come avrebbero dovuto fare anche col finto pepe. Qui, con gli amministratori attuali, questi potrebbero, invece, costituire valide ragioni per il suo prossimo abbattimento» conclude il consigliere del Centrodestra, Mario Carrara.

Redazione