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Sanità | 21 novembre 2023, 08:29

In Asl2 sorpasso delle donne medico, ma i primari restano in maggioranza uomini

Le donne primario sono solo il 29% del totale, mentre nelle professioni infermieristiche le quote rosa hanno l'84%, ma nelle facoltà di Medicina le ragazze hanno superato i maschi

In Asl2 sorpasso delle donne medico, ma i primari restano in maggioranza uomini

Il sorpasso in corsia, a livello nazionale, è avvenuto nel 2022 e lo stesso si può dire per la nostra Asl. Le donne medico hanno rotto il soffitto di cristallo e superato i colleghi maschi ma non per le posizioni apicali, quelle di primario, che restano a preponderante presenza maschile.

Delle 55 direzioni tra strutture complesse e semplici (con quelle a scavalco) solo 16 sono ricoperte da primari donna, comprese le facenti funzioni. Si tratta del 29% del totale. Un dato in crescita, se si guarda anche solo fino ad un po' di anni, fa ma che resta basso se paragonato ai primari uomini e soprattutto se si considera che in corsia e negli ambulatori Asl, le donne medico sono 295 contro i 287 professionisti uomini. Da alcuni anni le ragazze iscritte alle facoltà di medicina superano i ragazzi.

Secondo il ministero dell'Università e della Ricerca e la Crui, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, sul totale degli iscritti all'ultimo test di Medicina le donne sono circa il 70 per cento (55.441) rispetto al 30 per cento degli uomini (23.915).

“Il maggior numero di ragazze iscritte alle facoltà di Medicina è un fenomeno presente già da anni – spiega Cinzia Finocchi, direttore della Struttura complessa di Neurologia del San Paolo – Si tratta di un tipo di professione di cura  abbastanza tradizionale per le donne. Per ciò che riguarda le posizioni apicali le donne medico continuano ad essere decisamente meno rappresentate. Ci sono motivazioni sociali perché una donna che lavora in ospedale deve gestire anche la famiglia e la casa ed è difficoltoso meno che non abbia un aiuto. Poi in alcuni ambiti c'è una discriminazione un po' più esplicita. Un ultimo aspetto, più sottile, attiene alla personalità con cui cresciamo. Abbiamo meno tendenza a valorizzarci, a proporci per quello che valiamo. E' ancora più difficile trovare donne in figure apicali nell'ambito della ricerca medica”.

Le donne medico non sono le uniche a superare in numero i colleghi maschi. La tradizione della professione della cura legata alla figura infermieristica e notoriamente a preponderanza quote rosa vede, su 1.907 infermieri dell'Asl una presenza importante delle donne:1.606 contro 301 colleghi maschi, l'84,2%. 

Importante la presenza di dirigenti sanitari di genere femminile, 72 contro 15 mentre i 6 dirigenti professionali sono tutti uomini, idem i 3 dirigenti tecnici. Quasi pari i dirigenti amministrativi 5 donne e 6 uomini. Le le quote rosa sono in maggioranza anche tra il personale tecnico sanitario, 147 contro 89 uomini, tra il personale della riabilitazione (194 contro 32), personale sociosanitario (507 contro 101) e nel ruolo amministrativo (325 contro 96).

Quasi un pareggio per il personale della prevenzione, 23 donne e 20 uomini, mentre i ruoli tecnici restano i mano agli uomini, 185 contro 100 donne. Le donne restano comunque il genere con più peso nell'Asl: su un totale di 4.432 dipendenti 3.278 sono donne e 1.154 uomini, il 64,8%.

Elena Romanato

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