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Attualità | 15 novembre 2023, 10:00

Idraulico pagato con un assegno e confusione tra conti e libretti: per 60 euro scatta l'odissea burocratica e giudiziaria

L'odissea raccontata da una savonese a Savonanews: "Ho dovuto pagare 1400 euro, mi sembra assurdo"

Idraulico pagato con un assegno e confusione tra conti e libretti: per 60 euro scatta l'odissea burocratica e giudiziaria

Paga l'idraulico con un assegno e da lì è iniziata un'odissea che ha comportato il blocco del conto in posta e la ricezione d una multa salata.

Protagonista una savonese, P.P. che ha raccontato la sua vicenda a Savonanews per tenere alta l'attenzione ad altri cittadini che possano incorrere nella stessa problematica.

"Sei anni fa ho chiamato l'idraulico per riparare una cosa in bagno e non avevo soldi in contatti, allora ho pagato 60 euro con un assegno. Però il giorno successivo l'idraulico mi ha detto che non gliel'avevano accettato in banca - spiega la donna che però prima fa un passo indietro cronologicamente - Io ero cliente delle Poste in Corso Tardy e Benech, avevo un conto e l'avevo chiuso qualche anno prima per aprirlo un altro cointestato con mio marito. Dovevo restituire il libretto d'assegni ma non lo trovavo e mi hanno firmato un foglio che l'avevo smarrito".

Da lì poi sono scattate diverse criticità con al centro, la donna, il marito, le Poste e la Prefettura.

"Ho trovato poi il libretto nell'armadio e da lì dopo aver compilato quell'assegno all'idraulico è scoppiato il finimondo - ha continuato -  Mi hanno detto infatti che era stato fatto da un conto chiuso. Allora sono andata alle poste, dove oltre a essere stata trattata come una truffatrice, per un certo periodo di tempo mi hanno bloccato il conto con mio marito perché sono stata considerata una cattiva pagatrice".

Successivamente a seguito della segnalazione delle Poste è arrivata una lettera dalla Prefettura.

"Mi sono arrivati 1032 euro da pagare e allora deciso di metterci un avvocato e ho vinto la causa dal giudice di pace in primo grado e poi in Tribunale a Savona. Loro però hanno deciso di fare ricorso in Cassazione e ho perso - puntualizza P.P. - La vicenda dopo sei anni è finita e ad ottobre mi è arrivata la cartella esattoriale aumentata a 1400 euro. Ora non ci posso fare più niente, devo pagarla. Mi sembra assurdo".

Per questo la donna ha deciso di lanciare un appello perché altri non commettano il suo sbaglio, fatto in buona fede, che può comportare una sanzione salata.

"Le persone stiano in guardia, io ho sbagliato, ero in buona fede e non volevo truffare nessuno. Mi è sembrata una cosa esagerata però, ero cliente da 20 anni e se ne sono fregati alle Poste. Ho tolto tutto da loro, non mi sembra giusto essere stata trattata così".

Luciano Parodi

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