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Attualità | 14 novembre 2023, 20:05

Rigassificatore, dal Consiglio comunale di Genova arriva l'assist a Toti

Appoggio indiretto anche alle strategie su Vado Ligure

Rigassificatore, dal Consiglio comunale di Genova arriva l'assist a Toti

Il Consiglio Comunale di Genova non chiude la porta a un termovalorizzatore da realizzare in città, e si schiera, almeno a maggioranza, con il presidente della Regione Liguria e commissario Giovanni Toti sul contestatissimo progetto riguardante il rigassificatore a Vado Ligure.

È passata poco fa in Sala Rossa una mozione dal titolo ‘Strategie energetiche’, presentata dai consiglieri di Genova DomaniFederico Barbieri e Lorenzo Pasi, e votata con ventiquattro sì (tutta la maggioranza, e quindi, oltre ai proponenti, anche Fratelli d’ItaliaLegaForza ItaliaVince Genova e, ovviamente, Liguria al Centro - Lista Toti), mentre hanno votato no Filippo Bruzzone della Lista RossoVerdeFabio Ceraudo del Movimento 5 Stelle e Mattia Crucioli di Uniti per la Costituzione. Dieci astenuti: sono tutti i consiglieri del Partito Democratico presenti in aula al momento del voto.

Dopo le polemiche delle ultime settimane e dopo la grande manifestazione di sabato scorso a Savona, ecco quindi un atto che va in appoggio a Toti nel suo doppio ruolo, anche se indirettamente, eppure con un senso piuttosto chiaro. Basta leggere l’impegnativa della mozione, dove si invitano il sindaco di GenovaMarco Bucci, e la Giunta Comunale a “favorire nelle sedi opportune un percorso di ottimizzazione della strategia energetica regionale, di concerto con Regione Liguria e Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica, che possa prevedere il più ampio spettro di fonti di approvvigionamento energetico nonché di infrastrutture necessarie, incluse soluzioni quali termovalorizzatori e rigassificatori. E ad attivarsi in sede governativa per incoraggiare la costituzione di una filiera produttiva di componentistica industriale legata all’energia, ricordando anche quella specifica sul nucleare”.

Già il nucleare: un tema sul quale, nelle scorse settimane, l’aula di Palazzo Tursi si era spaccata. E oggi è nuovamente così. Nel testo del documento, si fa presente che “ancora oggi l’Italia dipende largamente dall’importazione di energia, specificamente gas naturale e petrolio, che identifica il Paese come ‘vulnerabile’ nelle logiche dei mercati energetici internazionali. La specifica importazione di gas naturale avviene per il 90% da soli quattro paesi esteri, quali Russia, Algeria, Azerbaigian, Qatar, due dei quali coinvolti oggi in conflitti armati. Lo stesso ministro della Sicurezza Energetica Pichetto Fratin ha dunque dichiarato che occorre attuare una strategia di diversificazione energetica nazionale che tenga conto di ogni soluzione possibile per ampliare lo spettro del mix energetico”.

Per questo, “è di interesse cittadino l’attuazione di strategie energetiche in grado di fornire una stabilità di approvvigionamento energetico alle grandi realtà industriali genovesi quali ad esempio Ansaldo Energia e di tutto l’indotto delle Pmi”. Ecco allora termovalorizzatori e rigassificatori: molto più di un assist al presidente-commissario Toti.

Alberto Bruzzone

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