"A chi si rivolge il messaggio comparso ieri sulla pagina Facebook del Presidente e Commissario Straordinario Giovanni Toti. Non può essere indirizzato alle 3000 persone presenti in Piazza Sisto sabato 11 novembre a Savona. La domanda é più che lecita perché in piazza c'erano nuovamente giovani e meno giovani, impiegati e baristi, pensionati e disoccupati, di destra e di sinistra: come è possibile anche solo pensare di etichettarli come 'protesta d'élite'?".
A dirlo è il direttivo di #quellidellacatena in merito al post sui social sul profilo del numero uno regionale sulla protesta di sabato scorso con corteo e presidio a Savona contro il posizionamento della nave rigassificatrice Golar Tundra a circa 4 km dalla costa di Vado e 2.9 km da Savona.
"Sul palco si sono alternati attori, giovani cantanti e alcuni amministratori locali e regionali, che a differenza del Presidente della Regione Liguria, non si sono sottratti al confronto e ai vincoli di mandato di cui sono investiti: rappresentare tutti i cittadini e difenderne i diritti violentati dalla decisione unilaterale presa dal Commissario Toti nel perseguire questo scellerato progetto - proseguono - Quella piazza multicolore, a cui non interessano i fili, a cui il pesto piace da sempre tanto da proporre uno scambio tra la chiatta promozionale sul Tamigi e quella traboccante d’ipoclorito di sodio impostaci a una manciata di chilometri dalle spiagge Bandiera Blu di Savona e dal Santuario dei Cetacei, a cui interessa il permanere dei turisti e dei croceristi tra le nostre vie e sulle nostre spiagge in barba a chi non li vuole ad 'occupare i marciapiedi e i tavoli dei bar', rispedisce il messaggio social al mittente".
"Ci chiamiamo #quellidellacatena perché da questo gruppo di persone è nata l’esigenza dilagante di protesta civica della catena umana di settembre, ma in questo momento vorremmo spezzarne una di catena: quella della continua attribuzione politica che il Presidente e Commissario si ostina ad affibbiarci, proponendo nel contempo un confronto pubblico, per ripristinare la corretta narrazione sul metodo e sul merito del progetto Rigassificatore “FSRU Alto Tirreno” e per ribadire con forza ancora una volta: basta alla continua strumentalizzazione di chi sceglie di opporsi all’ennesimo sacrificio del nostro mare e del nostro territorio. Noi siamo pronti: lei Presidente Toti?" concludono dal direttivo.