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Questo pomeriggio, 13 novembre, Villanova d’Albenga ha commemorato i caduti di Nassiriya nel 20esimo anniversario della strage. il Comune di Villanova d’Albenga, con le Sezioni di Albenga e Alassio delle associazioni nazionali Carabinieri, hanno ricordato il maresciallo capo dei Carabinieri Daniele Ghione, caduto in missione di pace per la difesa della libertà e della democrazia il 12 novembre 2003. Ghione aveva prestato servizio nella caserma di Villanova negli anni ’94 e ’95.
La cerimonia ha visto la deposizione di una corona di alloro benedetta dal parroco don Giancarlo Aprosio alla lapide posta presso il comando stazione dei Carabinieri di Villanova, la lettura della Preghiera del Carabiniere e un piccolo caffè servito presso il comando stazione dei Carabinieri.
Presenti i genitori di Daniele Ghione, il sindaco di Villanova d’Albenga Pietro Balestra, il consigliere regionale Angelo Vaccarezza, il capitano Alberto Nardone, comandante della compagnia di Alassio, il comandante della Stazione di Villanova Giovanni Licciardello, il tenente colonnello del Nucleo Elicotteristi dei Carabinieri Francesco Ercolani, il presidente dell'Associazione Arma Carabinieri sezione di Albenga Massimo Rufini che ha organizzato la cerimonia, il cerimoniere, carabiniere in pensione Giampaolo Usanna, oltre ad autorità civili e militari del territorio, rappresentanze delle associazioni combattentistiche e gli alunni della scuola primaria di Villanova d’Albenga.
Daniele Ghione era maresciallo Capo Croce d'Onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all'estero "alla memoria", nato a Finale Ligure l'8 luglio 1972 e deceduto il 12 novembre 2003.
Alla sua memoria è intitolata, dal 10 novembre 2008, la caserma sede della stazione Carabinieri di Villanova d'Albenga.
Fu insignito della Croce d'Onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all'estero con la seguente motivazione: "Addetto a squadra del Reggimento M.S.U. impegnato in missione a sostegno della martoriata popolazione irachena nell'ambito dell'operazione ‘Antica Babilonia’, coraggiosamente consapevole dei gravi rischi ai quali si esponeva, si prodigava per assolvere il proprio delicato incarico con fermezza di intenti, senso del dovere ed altissimo spirito di sacrificio. Il 12 novembre 2003, a seguito di improvviso attacco ad una installazione del contingente nazionale, veniva mortalmente investito dal devastante scoppio di un'ingente quantità di esplosivo, provocato proditoriamente da cellula terroristica suicida, sacrificando così la propria vita ai più sacri valori dell’amor di patria e dell'onore militare. Chiarissimo esempio di eletta abnegazione ed incondizionata dedizione al dovere".
