“Partecipai con convinzione alla manifestazione meglio conosciuta come catena umana di domenica 10 settembre che protestava contro l'ipotesi di posizionare il rigassificatore ovvero la nave Golar Tundra nel mare di Savona, una manifestazione spontanea, libera da ideologie politiche dove uomini e donne, famiglie con bambini erano presenti sul litorale savonese animati da un sentimento di amore verso il nostro mare e la nostra spiaggia. Eravamo tantissimi, senza bandiere di partito e ricordo che insieme a me c'erano molti amici che si riconoscono, come me, negli ideali del centrodestra e che certamente non protestavamo contro la Giunta regionale e il suo Presidente Giovanni Toti. Eravamo presenti, certo, ma solo perché non convinti, avendo molte perplessità, ancora oggi e con il timore che la presenza del rigassificatore possa creare problemi all'ecosistema del nostro mare e di conseguenza alle attività commerciali legate alla balneazione”. Lo afferma in una nota il consigliere comunale a Savona Pietro Santi.
“La manifestazione ebbe un grande successo mediatico perché, come ho detto prima, non legata ai partiti, ma trasversale e non certo identificabile con una parte politica – continua Santi -. Ieri a Savona si è svolta una manifestazione contro l'ipotesi di posizionare il rigassificatore nel nostro mare, personalmente non ho partecipato e dopo aver letto la cronaca e dopo aver visto i filmati credo di aver fatto molto bene”.
“Una manifestazione egemonizzata dalla sinistra – prosegue il consigliere -, con bandiere di partito e con la presenza di esponenti politici che più che preoccuparsi della nave gasiera, si sono preoccupati di attaccare il governo della Regione e il Presidente Toti, strumentalizzando un problema che preoccupa tanti cittadini in un comizio elettorale”.
Il consigliere savonese conclude: “Questo personalmente lo rifiuto e non lo accetto. Tutto ciò è controproducente alla causa di chi non vorrebbe la presenza della nave. È avvilente vedere personaggi politici genovesi che vengono nella nostra città strumentalizzando un problema reale, ma solo per interesse di parte e, peggio ancora, per rivalsa politica verso chi democraticamente e con il libero voto dei cittadini ha vinto per ben due volte consecutive le elezioni regionali”.