Anche la Cgil di Savona parteciperà convintamente alla manifestazione di sabato 11 novembre in piazza Mameli, e successivamente in piazza Sisto per ribadire, ancora una volta, come sulla questione che riguarda il rigassificatore di Vado ci sia un problema di metodo e di merito.
"Anche le interlocuzioni con Snam hanno dimostrato che lo spostamento della nave da Piombino a Vado/Savona avviene solo per ragioni politiche e non tecniche ed economiche. Siamo profondamente contrari all'installazione di questo impianto e lo siamo ancor di più in riferimento alle ultime posizioni assunte da due istituti nazionali che bocciano il progetto", spiegano dal sindacato.
"Per ISPRA, il posizionamento della Golar Tundra non tiene conto della presenza dell’Area Marina Protetta Isola di Bergeggi e delle nuove riperimetrazioni delle Zone di conservazione speciale Noli – Bergeggi” - prosegue - Per l’Istituto Superiore della sanità invece, il progetto sarebbe complessivamente “carente” su molti aspetti che riguardano le conseguenze sulla salute della popolazione. A questo si aggiunge il fatto che, rispetto all’incontro del 23 ottobre tra Cgil, Cisl, Uil e Snam, la società non ha saputo dare alcuna risposta in merito alle osservazioni fatte in tema di sicurezza e ambiente".
"La stessa ha dichiarato che lo spostamento della nave da Piombino a Vado – Savona è antieconomico per i maggiori costi per la costruzione di oltre 20 km di tubature a terra, circa 4 km di tubature a mare e ciò che andrebbe fatto per la messa in sicurezza della nave per poter rigassificare in mare aperto visto che ad oggi è certificata solo per lavorare a terra. Inoltre il progetto della nave rigassificatrice nella rada di Savona/Vado Ligure è profondamente sbagliato perché confligge con il modello di sviluppo del territorio e dell'ambiente circostante".
"E’ necessario 'sconfiggere' questo modo di fare politica dove le decisioni invece di essere condivise e discusse con le comunità locali, gli enti locali e le parti sociali, vengono imposte da pochi calpestando cittadini, associazioni e sindacati confederali".
"Il territorio savonese ha necessità di investimenti e progetti che possano convivere e migliorare l'ambiente e tutelare la salute e la sicurezza di chi vive e lavora in questo territorio, costruendo occupazione di qualità, visto che La Liguria è la regione del Nord Ovest dove si muore di più sul lavoro e in Europa ha il triste primato di essere quella dove l’incidenza tra infortuni e occupati è la più alta".
"Il presidente Toti trovi soluzioni alle tante troppe criticità del territorio savonese a partire dalla drammatica situazione in cui versa la sanità, alla risoluzione delle crisi industriali e lo sblocco delle infrastrutture nuove e da manutenere che continuano a mettere in ginocchio l'economia savonese e la mobilità di migliaia di cittadini", conclude la Cgil Savona.