Attualità - 10 novembre 2023, 12:50

Rigassificatore, pareri tecnici critici. Il Pd: "Ora Toti scelga: sia presidente dei liguri o commissario del Governo"

Le considerazioni del gruppo di opposizione sulla base delle osservazioni di Vigili del fuoco, Arpal e Capitaneria di Porto: "No pesanti come macigni: il progetto va ritirato"

Dei "no pesanti come macigni, pietre tombali sul progetto di ricollocazione".

Sono nette le parole del consigliere regionale bergeggino del Partito Democratico, Roberto Arboscello, per commentare gli ultimi pareri tecnici giunti sul progetto di ricollocamento dal 2026 della nave Golar Tundra nella rada tra Vado Ligure e Savona e dell'impianto rigassificatore di Snam fino alla Val Bormida. 

Dopo le criticità sollevate dall'Istituto Superiore di Sanità, evidenziando la coesistenza di quest'ulteriore opera su un territorio "già fortemente antropizzato e industrializzato" e conseguente impatto ambientale, e dall'Ispra, con una critica circa la non considerazione nella VIA Nazionale della vicina area marina protetta dell'Isola di Bergeggi, anche i pareri di Vigili del fuoco, Arpal e della Capitaneria di Porto si sono rivelati, secondo quanto riferito dal gruppo PD in Regine "tutti fortemente critici", tali da portare il presidente regionale a chiedere di ritirare il progetto stesso.

Secondo quanto riportato nella conferenza stampa organizzata dal gruppo di opposizione e alla quale erano presenti anche i parlamentari Valentina Ghio e Luca Pastorino, i Vigili del fuoco scrivono di una carenza di valutazione rispetto ai rischi di collisi con le imbarcazioni che possono transitare nell'area interdetta e denunciano la mancanza di certificazioni di sicurezza sulla Golar Tundra.

Per la Capitaneria di Porto di Savona vi sarebbe invece l'assenza di gestione delle interferenze con le attività portuali esistenti, mentre Arpal rileva che alcune opere non sono state descritte collocandole nel territorio in cui andranno a insistere e non sono state valutate rispetto alle altre attività in essere (Diga foranea Vado Ligure e costruzione cassoni per Diga Foranea di Genova).

Tutte osservazioni che, secondo Arboscello, evidenzierebbero come le ragioni di contrarietà espresse dal territorio savonese non siano "ideologiche ma basate su dati certi espressi da soggetti terzi, tecnici e non politici".

Tra quelli già citati due sono, in particolare, i temi che spingerebbero idealmente la Golar Tundra lontano dalla rada vadese: quello già portato all'attenzione della Conferenza dei Servizi relativo alla vicinanza con l'area ZSC Fondali Noli-Bergeggi e la disponibilità delle riserve di gas "in questo momento nel nostro Paese al 99%: per questo non si capisce la necessità di mettere un rigassificatore in una zona non compatibile. Al di là della discussione se servano o meno i rigassificatori".

Due le strade della Struttura Commissariale quindi, per Arboscello: "Chiedo al presidente Toti di ritirare immediatamente il progetto, di assumere il ruolo di presidente di Regione tutelando i cittadini e il territorio - afferma - oppure l'alternativa è quella di continuare in questo scellerato progetto, contro i pareri tecnici, e fare il Commissario restando fedele al Governo Meloni e dimettersi dal ruolo di presidente".

Non vi sarebbe nemmeno più l'alibi della scelta imposta da Roma legata alla strategia energetica nazionalei, secondo Arboscello, il quale ha anche scritto una lettera indirizzata a Toti per chiedere un ripensamento: "Lo stesso Ministro dell'ambiente Picchetto Fratin ha ricordato che l'ultima parola spetta al Commissario: il presidente della Regione Liguria può e deve fermare questo scellerato progetto finché è in tempo. Ora ci sono tutte le motivazioni tecniche per non procedere con quest'idea insensata".

"Ora è tutto chiaro, ma lo era anche prima dell'arrivo dei pareri tecnici: bastava ascoltare il territorio e capire che la scelta del rigassificatore in quell'area" dichiara il capogruppo Pd in Regione, Luca Garibaldi, aggiungendo poi come la scelta "oltre che sbagliata politicamente, non era neppure sostenibile a livello ambientale".

L'invito alla Giunta del segretario regionale dem Davide Natale è dunque quello di voltare l'attenzione ai progetti per la transizione energetica senza "ancorare la Liguria a opere che guardano al passato" e attraverso le "risorse molto importanti" date dal Pnrr "che potrebbero essere utilizzate per rilanciare la nostra Regione verso le realtà più avanzate" senza che queste, "anche quelle già assegnate, vengano restituite con perdita di posti di lavoro e di innovazione".

Anche i parlamentari liguri, come detto, hanno preso parte all'incontro. Il deputato Luca Pastorino ricordando la domanda nel question time della Camera lo scorso ottobre (leggi QUI) nella quale venivano toccati essenzialmente gli stessi temi citati dai pareri posti in analisi dal partito nella conferenza odierna, mentre la e vicecapogruppo Pd alla Camera Valentina Ghio ha voluto soffermarsi sul parere dell'Ispra, annunciando l'intenzione di rivolgersi al ministro Pichetto Fratin alla luce di questi nuovi sviluppi, con una richiesta al presidente Toti.

"Invece che utilizzare il territorio ligure per salvaguardare equilibri politici - commenta Ghio - dovrebbe pensare alla tutela dell'ambiente di un territorio così peculiare e supportare il progetto di sviluppo turistico che il Comune di Savona e i comuni limitrofi stanno portando avanti".

In allegato: i documenti contenti i pareri tecnici e la lettera del consigliere Arboscello al presidente Toti

M. Pastorino - C. Orsetti


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