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Attualità | 09 novembre 2023, 11:33

Albenga, ipotesi Cpr, il sindaco: "Coinvolgerò i comuni del distretto, la scelta sarebbe negativa per tutti"

Lo ha annunciato in esordio del Consiglio comunale che si è svolto nella serata dell’8 novembre

Albenga, ipotesi Cpr, il sindaco: “Coinvolgerò i Comuni del distretto, la scelta sarebbe negativa per tutti”

Il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis coinvolgerà tutti i comuni del distretto, nella lotta volta a impedire che un Centro di Permanenza e Rimpatrio (Cpr) per migranti venga realizzato nella Città delle Torri, e più precisamente nell’ex Caserma Piave, dove nelle settimane scorse i tecnici del Governo hanno già effettuato un breve sopralluogo. Lo ha annunciato in esordio del Consiglio comunale che si è svolto nella serata dell’8 novembre.

“Ritengo importante, dopo un confronto anche con il sindaco di Villanova d’Albenga, Pietro Balestra, di coinvolgere tutti i comuni del nostro distretto, perché una scelta di questo tipo può avere ripercussioni negative, non solo sulla città di Albenga, ma sull’intero comprensorio. Il successo della crescita della nostra realtà locale - spiega il sindaco - si deve anche grazie alla scelta di fare sistema, di lavorare in collaborazione e creare sinergie attraverso i diversi comuni”.

Il primo cittadino di Albenga ha quindi ribadito le ragioni del “No” cittadino alla realizzazione in territorio ingauno del Cpr. Le motivazioni sono di tipo umanitario e di sicurezza, perchè l'ex Caserma Piave presenta vincoli e aspetti tecnici che impediscono la realizzazione di un Cpr. Tra questi, la vicinanza al centro abitato, alla linea di battigia, alle attività ricettive e commerciali, nonché a zone di sviluppo e di particolare interesse da parte di imprenditori privati, vincolo monumentale. Inoltre, il fatto che la Piave è ubicata in zona rossa ad alto rischio idraulico, che non possiede i requisiti antisismici e di sicurezza necessari (non solo per quanto riguarda le palazzine della Caserma Piave, ma anche gli ingressi e le mura perimetrali).

“Vanno considerate inoltre le ragioni di tipo economico e turistico. Come sottolineato durante l’assemblea pubblica del 5 novembre, siamo pronti a batterci per far in modo che non venga realizzato un Cpr ad Albenga”, conclude RIccardo Tomatis.

Maria Gramaglia

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