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Sanità | 07 novembre 2023, 17:56

Riorganizzazione della sanità territoriale, tra case e ospedali di comunità e centrali operative serviranno 168 nuovi infermieri

Il numero del personale necessario in un documento dell'azienda sanitaria dove si pianifica l'organizzazione del nuovo modello sanitario, che dovrà essere operativo per il 2026

Riorganizzazione della sanità territoriale, tra case e ospedali di comunità e centrali operative serviranno 168 nuovi infermieri

La riforma della sanità territoriale, prevista dal decreto ministeriale 77 del 2022 e finanziata con il Pnrr, prevede la realizzazione di un sistema sanitario basato sull'integrazione ospedale-territorio, su una riorganizzazione dell'assistenza primaria territoriale e di quella ospedaliera per prendersi cura dei 272.481 assistibili previsti tra casa di comunità (sei), ospedale di comunità e le tre Cot, centrali operative territoriali.

Un ospedale di Comunità è già attivo al San Giuseppe di Cairo, destinato alle «cure intermedie», per pazienti che hanno bisogno di ricovero breve e che necessitano interventi sanitari a bassa intensità clinica. Sono poi previste sei case di comunità, strutture sanitarie territoriali, dove il cittadino può trovare tutti i servizi sanitari di base.

Le centrali operative, invece avranno invece funzione di coordinamento della presa in carico della persona e di raccordo tra servizi e professionisti. Il tutto dovrà essere attivato per il 2026 e per farlo serviranno altri 168 infermieri rispetto a quelli già presenti in Asl: 151 per le case di comunità (che dovranno avere il master per esercitare in queste strutture), 8 per gli ospedali di comunità e 9 per le centrali operative.

A questi si aggiungerebbero i 200 infermieri che secondo i sindacati servirebbero in più rispetto agli attuali impiegati tra ospedali, case di riposo e strutture (con il concorso aperto dovrebbero arrivare nella nostra Asl 240).

"Abbiamo deliberato il nostro modello organizzativo partendo dal Pnrr e dal decreto ministeriale 77 del 2022 - spiega il Direttore socio sanitario Asl2 Monica Cirone - immaginando come sarebbero stato i nuovi servizi. Nel documento si affronta il del modello organizzativo, nel quale si è studiato come saranno le case di comunità, l'ospedale di comunità e i Cot. Abbiamo inoltre fatto un calcolo di quanti infermieri servirebbero, esclusi i nostri, in base al decreto".

"Il tutto con l'orizzonte temporale del 2026 - prosegue Cirone -. Per il personale infermieristico c'è un concorso aperto e i numeri ci sono, anche se immaginiamo che sarà più difficile avere infermieri di comunità, una figura professionale che deve avere il master".

Elena Romanato

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