Si torna a pescare con le reti a strascico in Liguria. Il fermo delle marinerie di alcune regioni del mar Tirreno è ufficialmente giunto al termine dopo che dallo scorso 1° ottobre erano state sospese le attività delle marinerie della Liguria, Toscana, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna.
La ripresa della pesca a strascico in Liguria è stata accolta con soddisfazione da Coldiretti Impresa Pesca con i pescherecci a strascico che possono riprendere le attività. "Il pescato locale può dunque tornare in tavola e sui menu dei ristoranti, riducendo il rischio di consumare prodotti congelati o esotici spacciati per nostrani", afferma la Coldiretti che, in ogni caso, consiglia, di verificare bene le informazioni presenti sulle etichette dei banchi di pescherie e supermercati.
"Durante il fermo pesca dello strascico, le altre imbarcazioni con reti da posta o circuizione, hanno potuto continuare ad andare in mare, portando quindi un po’ del nostro pescato locale sui banchi di vendita – affermano da Coldiretti Impresa Pesca che aggiungono - Lo stop al fermo pesca è però tutt’altro che risolutivo: l’impennata del prezzo del gasolio rappresenta ancora un problema. Il carburante ha raggiunto un costo davvero pesante: 1,20 euro a litro. Dunque la ripresa della pesca risulta comunque complicata. A infierire ulteriormente su un settore già in difficoltà si aggiunge il nuovo regolamento sui controlli da parte della Commissione Ue, che impone l’obbligo di avere a bordo sistemi di monitoraggio elettronico a distanza, comprese le telecamere a circuito chiuso, fino al divieto del sistema di pesca a strascico e alla restrizione delle aree di pesca con tagli fino al 30% di quelle attuali".
Secondo Daniela Borriello, responsabile regionale Coldiretti Impresa Pesca della Liguria "le reali esigenze delle imprese non riescono quindi a trovare risposta efficace nelle restrizioni del fermo pesca, che nel 2023 non è ancora riuscito a trovare una più completa modalità di tutela sostenibile per le principali specie target della pesca nazionale, tanto che lo stato di alcune risorse che il fermo vorrebbe tutelare, in una delicata fase di vita, nei 38 anni di fermo pesca non è gran che migliorato".