Attualità - 01 novembre 2023, 16:00

Cpr ad Albenga: cosa ne pensano sindaci ed esponenti politici del comprensorio

In attesa dell’assemblea pubblica che si terrà domenica 5 novembre, alcune personalità del mondo politico e amministrativo si sono espresse

Non si è ancora conclusa la battaglia per riavere almeno il Punto di Primo Intervento h24 all’ospedale Santa Maria di Misericordia ad Albenga, che già un’altra sfida attanaglia gli albenganesi: l’ipotesi di un Centro di Permanenza e Rimpatrio per migranti (Cpr) nella città delle Torri. Dopo la visita dei tecnici del Governo effettuata lo scorso giovedì 26 ottobre all’ex Caserma Piave, si fa più concreta la paura dei cittadini di vederlo realizzare nel quartiere di Vadino, oggetto di un recentissimo ambizioso progetto di riqualificazione.

Mentre in seguito a una riunione dei capigruppo del consiglio comunale, è stata annunciata un’assemblea pubblica per illustrare le ragioni del “No” di Albenga alla realizzazione del Cpr che si terrà domenica 5 novembre alle 11.30 davanti all’ex Caserma Piave, sindaci ed esponenti politici del territorio si sono espressi nel merito.

Non abbiamo proprio bisogno di un Cpr nel territorio ingauno – afferma il sindaco di Villanova d’Albenga Pietro Balestra -. Abbiamo bisogno di tante altre cose, a cui nessuno pensa però. Condivido il pensiero del territorio e dei sindaci che è deleterio e probabilmente anche inutile. Ci stanno togliendo tutte le cose belle e utili e ci stanno dando quelle brutte. Non mi sembra proprio il caso”.

Già appena annunciata l’ipotesi, si era espresso il sindaco di Alassio Marco Melgrati: “Pensiamo a tutto ciò che potrebbe comportare l'apertura di un Cpr in un territorio come il nostro, dove l'eccellenza turistica di Alassio ben si sposa da sempre con la vocazione produttiva di Albenga, che peraltro sta crescendo negli ultimi anni anche dal punto di vista della ricettività, grazie alla valorizzazione di un patrimonio storico e artistico eccezionale di cui, come vicini di casa, siamo orgogliosamente fieri”.

Il mio augurio più sentito è, dunque, che l'ipotesi ventilata in questi giorni venga al più presto accantonata, per trovare al suo posto una soluzione alternativa che eviti di mettere in ginocchio due località che sono fiori all'occhiello della Liguria dal punto di vista turistico e produttivo e rappresentano un volano per la crescita dell'intera Riviera di Ponente”, conclude il primo cittadino di Alassio.

Il consigliere regionale leghista Stefano Mai, intervistato da Savonanews sul tema specifico, la settimana scorsa si era detto favorevole al Cpr per una migliore gestione del fenomeno migratorio, però è anche d’accordo sul fatto che “le loro localizzazioni sono scelte che vanno concordate col territorio – aveva affermato -. Sul territorio ingauno si sono espressi, non vogliono il Cpr e questa manifestazione va ascoltata”. Gli fa eco il vicesindaco di Ceriale Luigi Giordano: “Il territorio va ascoltato, si è espresso con un ‘No’ coeso, non si può ignorare. Certe scelte vanno ponderate con molta attenzione: il Cpr non fa bene alla nostra zona a vocazione turistica”.

Il consiglio comunale di Albenga si è schierato all’unanimità contro la realizzazione di un Cpr e, per evitarlo, siamo pronti a batterci tutti insieme con il favore della città e del territorio – ha affermato il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis  -. Abbiamo deciso di organizzare un’assemblea pubblica per domenica 5 novembre per iniziare a informare i cittadini, le associazioni e i portatori di interessi, che a loro volta avranno modo di spiegare ad altri il perché di questa netta presa di posizione".  Il primo cittadino passa poi a spiegare di cosa si tratta nello specifico: "I Cpr sono di fatto carceri, ma non ne hanno le caratteristiche di sicurezza, anche e soprattutto per le persone che vi vengono detenute. Le condizioni di vita al loro interno sono spesso al limite dell’umanamente accettabile. Dal punto di vista pratico poi, perché l’ex Caserma Piave non è idonea? Innanzitutto, va considerata la vicinanza alle abitazioni, a strutture ricettive (un campeggio è direttamente confinante) e locali notturni, inoltre sorge in zona rossa ad alto rischio idraulico, non ha i requisiti antisismici ed è sottoposta a vincolo monumentale".

Nettamente contrario anche il capogruppo del Pd in Provincia di Savona Massimo Niero: “Scellerata l’idea di metterlo nel nostro territorio che è vocato al turismo e che sta dando numeri importanti. Comunque, non è la soluzione al problema migratorio, perché si tratta di strutture detentive, senza averne le caratteristiche di sicurezza. C’è una doppia stortura – prosegue Niero -, perché nel Cpr vengono messe le persone che commettono reati, ma anche quelle che hanno un problema amministrativo, ad esempio se mancano di documenti, quindi aumenta il carico delinquenziale di un territorio”.

L’impatto di un Cpr sul nostro territorio può essere deflagrante – continua Niero -. Ma poi, come si può realizzarlo in mezzo al centro abitato, con il rischio che il prezzo delle case di Albenga scendano vertiginosamente? Mi chiedo quale principio, quale logica segua l’idea di piazzarlo all’ex Caserma Piave di Albenga”.

E poi, da un punto di vista politico, questo riflette il ‘sistema Totiano’ che piazza nella provincia di Savona tutto ciò che in qualche modo è impopolare da altre parti. Facile così - spiega Niero -: liberano Genova, Imperia e Spezia dove hanno tutti i consensi blindati… l’unica provincia in Liguria che negli anni ha manifestato dissenso anche politico è la nostra, dove il capoluogo di provincia Savona e la seconda città della provincia, Albenga, sono amministrate dal centrosinistra, quindi si sentono liberi di piazzarci tutto ciò che vogliono. Il termovalorizzatore lo levano da Genova, dove è giusto che stia per la mole di rifiuti prodotta, e ce lo piazzano in Valbormida; il rigassificatore, per fare un’operazione politica nazionale e intestarsi un altro ‘credito’, lo prende la Liguria e ce lo piazzano davanti a Savona; ora anche il Cpr ad Albenga: qua prendiamo solo schiaffi, ma è il momento di dire basta”, conclude Massimo Niero.