Con l'allerta arancione è scattata l'ordinanza del sindaco che ha sospeso il mercato del lunedì di Savona e non sono mancate le polemiche visto che in tutta la mattinata di ieri non ha piovuto.
A due giorni dalla celebrazione di Ognissanti e a tre dalla celebrazione dei morti, che poteva portare gli ambulanti, soprattuto nel settore dei fiori, ad un incremento considerevole delle vendite. Senza contare anche il disagio per i cittadini.
A dividersi sul tema le associazioni di categoria, tra le allerte che possono essere gestite in una maniera diversa e un sistema che non può fare diversamente considerati i cambiamenti meteo repentini nella nostra Liguria.
"Sicuramente il settore fiori si è lamentato con me, così come altri ambulanti, perché ha perso il mercato più importante dell'anno per questa sospensione che si è rivelata pressocchè inutile. Si è messo a piovere nel pomeriggio con il mercato che chiude alle 18.30 - ha detto Giulio Rossi, presidente regionale Anva Confesercenti - Certo non si può prevedere cosa succederà e bisogna affidarsi ai bollettini Arpal. Il sindaco ha messo in campo quello che aveva e deve tutelare la cittadinanza, con questa norma attuale non può esporsi. Il fatto è che agli operatori sembra quasi che siano gli unici a essere chiusi, le attività commerciali erano infatti tutte aperte, per noi del mercato è stato un danno abbastanza vistoso economicamente".
"Vedremo se si può ottimizzare la questione. Se i regolamenti rimangono questi molto spesso sarà cosi probabilmente anche con giornate di sole. Chiederemo qualche giornata di recupero, magari appetibile, il prima possibile. Su Savona sono sempre complessi i recuperi perchè siamo in pieno centro e vedremo come fare, in riunione troveremo delle possibilità per gli operatori - continua Rossi - Avevo chiesto alla Regione di mettere in legge il recupero immediato delle date perse per allerta. Anche perchè noi paghiamo anticipatamente il suolo pubblico".
"Per i colleghi del settore dei fiori e tutti gli altri colleghi dispiace e va tutta la mia solidarietà, per loro è il momento più importante della stagione. È vero però che se le regole sono quelle vanno rispettate, con le allerte arancione e rosse le attività sono chiuse indipendente dalla nostra volontà. Dobbiamo accettare a denti stretti le regole del gioco - puntualizza Amedeo Mosca, presidente Fiva Confcommercio - Mi metto nei panni del sindaco, chi si prende la responsabilità? C'è un'allerta e magari piove poco o non piove, però quando diluvia e fa danni non ce lo ricordiamo? Devo prendere atto che dobbiamo prenderle così le allerte. Oggi le cose stanno così, non ci possiamo fare niente. Non chiederemo nessun recupero".