"L'enorme contraddizione in cui vivono i partiti di Destra, sia a livello nazionale che a livello locale, sta trovando ulteriore conferma nella vicenda dell’ipotesi CPR ad Albenga". Ad affermarlo, in una nota, è il circolo del Partito Democratico ingauno.
"Chiariamo alcuni punti - aggiungono - i CPR li vuole fortemente il governo di destra, di Fratelli d'Italia targato Meloni che vuole imporli ai territori senza alcuna discussione con gli enti locali. In Liguria FdI ha trovato terreno fertile nel governatore Toti il quale non si fa alcuno scrupolo a bistrattare i territori, sia nel campo sanità che nel sociale. La Destra in Regione è connivente con queste scelte e non pare minimamente intenzionata a fare alcunché per impedirle. I consiglieri di destra in maggioranza regionale non sembrano intenzionati ad impedire l’arrivo del CPR in Liguria. Sono tutti d’accordo con Toti, Piantedosi e Meloni. In particolare non ci pare che Stefano Mai, capogruppo della Lega in consiglio regionale con velleità di diventare sindaco di Albenga e di ergersi a difensore del nostro territorio, stia muovendo un dito per impedire l’arrivo del CPR. Forse perché Mai non conta poi granché nella sua maggioranza, ma più probabilmente perché anche lui vuole il CPR ad Albenga, richiesto dalla Destra al governo e dai suoi colleghi in consiglio regionale".
L'accusa è poi rivolta anche ai "politici locali di destra di Albenga, sostenitori del governo nazionale e regionale: non si azzardino nemmeno a nascondersi dalle proprie responsabilità. Sono i loro partiti che dettano loro gli ordini di scuderia e che vogliono calare i CPR sui territori. E’ la destra capitanata da FdI che cerca di distruggere la tenuta sociale dei territori, ad Albenga come in molti altri comuni. Roberto Tomatis come prima cosa dovrebbe strappare la tessera di FdI e dovrebbe rivolgere le sue proteste al governo Meloni da lui sostenuto. Altrimenti la sua è solo una distorsione populista della realtà".
"Dobbiamo sempre ricordarci - proseguono - che i CPR sono prigioni di fatto nelle quali non si capisce come possano essere garantiti i diritti dell’uomo, la cui funzionalità reale è tutta da capire e sulla cui sicurezza vertono grandi dubbi. Di conseguenza: no ai CPR innanzitutto perché è sbagliato e inumano costruirli; no perché sono prigioni per persone che non vengono processate; no perché è un incubatore di disagio sociale dentro e fuori le sue mura; no perché danneggerebbe gravemente la tenuta sociale della nostra città; no perché sono l'ennesima dimostrazione dell'incapacità nella gestione politica delle questioni del nostro tempo da parte del governo Meloni; no perché sarebbe l’ennesima deturpazione del territorio perpetrata con la connivenza del governo regionale di Toti" concludono i dem albenganesi.