Politica - 22 ottobre 2023, 13:44

Orlando (Pd) a Savona: "Sulla crisi Sanac anche la Regione deve farsi sentire" (VIDEO)

Il deputato ed ex ministro del Pd ha incontrato venerdì scorso gli iscritti in un incontro organizzato dal circolo tematico "Se otto ore vi sembran poche". Nel pomeriggio il confronto con la Fiom sulle crisi industriali del Savonese

Il deputato del Partito Democratico Andrea Orlando durante la serata organizzata presso l'aps "La Rocca"

La guerra in Medio Oriente, le ricadute geopolitiche, il ruolo dell'informazione, l'economia, la situazione del Pd e temi più legati al territorio come le crisi industriali del Savonese e il carcere a Cairo.

Andrea Orlando, deputato del Pd ed ex ministro in quattro governi, è stato ospite l'altra sera del circolo tematico "Se otto ore vi sembran poche" all'Aps "La Rocca".

L'incontro dal titolo "La guerra in Medio Oriente, la nuova emergenza umanitaria e le conseguenze politiche ed economiche dei conflitti in corso", moderato dal giornalista Claudio Caviglia, è stato anche occasione per toccare temi come la situazione politica attuale e in particolare quella del Pd. Proprio la domanda su un partito in difficoltà ha portato Orlando ad una sorta di autocritica.

"Abbiamo completamente sbagliato analisi sulla globalizzazione - ha detto Orlando - pensato che portasse più democrazia e libertà. Siamo rimasti abbagliati e abbiamo pensato che il mercato avrebbe risolto contraddizioni più generali. Il Pd in questi anni ha parlato più del patriarcato che del capitalismo. Un partito può essere funzionale all'interesse nazionale solo se rappresenta una parte della società. Bisogna recuperare l'autonomia della politica, dobbiamo provare a costruire luoghi dove confronto costruttivo".

Quindi il ruolo del partito sul territorio, per riavvicinarsi agli elettori "Farei un'assemblea provinciale ogni tre mesi - ha detto Orlando - e nei circoli tre eventi al mese".

Prima dell'incontro all'Aps la Rocca Orlando ha incontrato la Fiom per parlare delle crisi industriali del territorio e in attesa di una soluzione ormai da anni: Piaggio, Alstom, Sanac "Ho incontrato rappresentanti di Fiom e fatto un po il punto su alcune crisi industriali - ha spiegato Orlando - Abbiamo un'impresa che vuole investire, con termini da chiarire, nel caso di Alstom; c'è una situazione molto incerta sulla vicenda Piaggio, avremo l'apertura delle buste e la conclusione del percorso nella seconda settimana di novembre. C'è poi una situazione di grave difficoltà legata all'incertezza dell'assetto del gruppo per quando riguarda Sanac, come conseguenza dell'Ilva".

"Seguiamo questi temi con grande attenzione - ha detto - e io cerco di rapportarmi con le organizzazioni sindacali e con i lavoratori. Nessuna di queste è una crisi irreversibile, ma tutte lo possono diventare. Bisogna esercitare pressione, costruire delle risposte e chiedere anche al Governo un ruolo che fino qui non ha esercitato. Soprattutto sulla vicenda Sanac, che secondo me è quella più delicata. E' stato dato un miliardo ad acciaierie d'Italia senza porre dei paletti chiari il rapporto con i fornitori e Sanac lo è stato per molto tempo. Bisogna chiedere al governo un cambio di passo e non solo come parlamentari d'opposizione. Bisognerebbe che anche la Regione battesse un colpo su questo fronte".

Sul nuovo carcere sono ripresi gli incontri. "Ho aperto un'interlocuzione in un incontro che ho avuto con il capo dell'amministrazione penitenziaria - ha proseguito Orlando - il quale mi ha assicurato che dopo la fase estiva avrebbero ridefinito le priorità sugli interventi. Mi auguro che arrivi una risposta anche su questo".

Il luogo di realizzazione identificato per costruire il carcere resta quello di Cairo. "Il sito è Cairo - ha concluso Orlando -. Al momento non se ne è trovato un altro e andar a far saltare quello per cercarne altri rischiamo di non avere più il carcere. Penso che quella sia la strada, per altro condivisa e anche dalle amministrazioni interessate, in una vallata nella quale la presenza del carcere potrebbe difendere una serie di servizi che altrimenti rischiano di essere progressivamente smantellati a causa della diminuzione della popolazione".