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Politica | 18 ottobre 2023, 11:45

Albenga, l’ex Anfi per l’emergenza profughi incendia e spacca il Consiglio Comunale

Il punto è stato discusso dopo che era stato convocato, lo scorso settembre, un Consiglio Comunale in piazza San Michele dedicato al centro di primissima accoglienza allestito all’ex Anfi, saltato a causa della mancanza del numero legale, che aveva causato polemiche mai sopite

Albenga, l’ex Anfi per l’emergenza profughi incendia e spacca il Consiglio Comunale

Se nella prima parte del Consiglio Comunale di ieri, 17 ottobre, tutto è andato liscio come l’olio, affrontando il tema proposto dalla minoranza, riguardante la ferma opposizione all’ipotesi di un Cpr ad Albenga che ha portato alla votazione unanime del documento (leggi QUI), non si può dire la stessa cosa quando si è passati al punto dell’ordine del giorno in merito all’accoglienza all’ex Anfi. Qui gli animi si sono accesi portando in tempesta la discussione.

Nello specifico, la mozione a firma dei consiglieri Cristina Porro, Diego Distilo, Eraldo Ciangherotti e Gerolamo Calleri, riguardava il “Ritiro della disponibilità della sede ex Anfi per l’ospitalità dei profughi” e chiedeva di “impegnare sindaco e amministrazione a: ritirare immediatamente, e comunque entro fine ottobre, la disponibilità della sede ex Anfi; non concedere il prossimo aprile, con l’arrivo della stagione primaverile, la struttura per altri profughi in arrivo sul territorio nazionale”, oltre ad “Avviare un processo di consultazione pubblica per coinvolgere i cittadini nella discussione sulla migliore soluzione per ospitare i profughi; esaminare attentamente le alternative disponibili per garantire l’accoglienza in un contesto adeguato e rispettoso dei diritti umani previo confronto in consiglio comunale”.

Il punto è stato discusso dopo che era stato convocato, lo scorso settembre, un Consiglio Comunale in piazza San Michele dedicato al centro di primissima accoglienza allestito all’ex Anfi, saltato a causa della mancanza del numero legale, che aveva causato polemiche mai sopite.

Dopo la lettura del consigliere Cristina Porro della lettera di una cittadina che a nome suo e di alcuni residenti del condominio nel quale abita ha espresso preoccupazione per la presenza di persone richiedenti protezione internazionale a Vadino, è arrivata la replica del vicesindaco Alberto Passino: “La lettera è stata scritta prima ancora dell’arrivo dei primi profughi e rappresenta preoccupazioni superate dai fatti. Non si sono verificati disagi o disordini a Vadino - ha spiegato -, di che cosa stiamo parlando quindi? E dove sono le famose 500 firme raccolte su questo tema e mai pervenute a questo Ente? In alcuni casi, dopo aver fatto una figuraccia, sarebbe più opportuno tacere invece che insistere”.

Gli fa eco il consigliere Emanuela Guerra: “Ci troviamo qui, un mese e mezzo dopo la figuraccia che avete fatto convocando su questo tema un consiglio comunale in piazza, a parlare di nuovo di questo tema che state cavalcato in modo strumentale. Voi chiedete di chiudere immediatamente il centro di primissima accoglienza, dimenticando probabilmente che non stiamo parlando di bidoni della spazzatura da spostare da una parte all’altra, ma di persone”.

A quanti cercano di alimentare l’odio e mettere le persone una contro l’altra dicendo che l’ex Anfi dovrebbe essere utilizzato per le emergenze abitative voglio rispondere: stiamo parlando di bisogni di esseri umani - ha spiegato l’assessore alle Politiche Sociali Marta Gaia in risposta alle specifiche critiche mosse dalla minoranza -. Non c’è un bisogno più meritevole rispetto ad un altro e se cerchiamo di dare risposte, come peraltro ci è stato chiesto (come a moltissimi altri comuni italiani dove, però, non vi sono state osservazioni da parte della minoranza come quelle sollevare ad Albenga per la temporanea presenza di 20 persone) dalla Prefettura e quindi dal Governo Meloni che non ha saputo gestire l’emergenza, non vuol dire che siamo manchevoli su altre necessità”.

Sottolineo solo che negli ultimi anni abbiamo aumentate le emergenze abitative sistemando 4 appartamenti (uno di questi dedicata a CAS per l’accoglienza degli ucraini che evidentemente non ha allarmato nessuno - e aggiungo fortunatamente - a differenza dei richiedenti asilo ospitati adesso a Vadino) ed entro dicembre realizzeremo la stazione di posta con posti letto in grado di accogliere persone senza fissa dimora. Abbiamo fatto e continueremo a fare il possibile per continuare a dare risposte come abbiamo sempre fatto”, ha concluso Gaia.

Devo dire anzi che, a fronte del clima che i consiglieri di minoranza pensavano di trovare e alimentare, ho invece potuto vedere come molte persone di Vadino si sono mostrate solidali - è l’intervento del sindaco Riccardo Tomatis -. Alcune signore nei giorni scorsi hanno portato vestiti più pesanti ai ragazzi ospitati all’ex Anfi, altri anche solo un saluto, una parola di conforto o un in bocca al lupo alla loro ripartenza (i richiedenti protezione internazionale, infatti, stanno pochi giorni all’ex Anfi per poi essere destinati a strutture di accoglienza come i CAS)”.

Che dire poi del parroco di Vadino che ha messo a disposizione il campetto da calcio per far svagare questi ragazzi? - ha aggiunto - Vedendoli giocare in loro ho visto gli stessi occhi di mio figlio. Di fronte a queste dimostrazioni penso che ci sia ancora speranza nel mondo. Purtroppo, invece su questo tema noi stiamo facendo tante parole per rispondere a polemiche e strumentalizzazioni. Oggi vorrei solo dire che, per questi ragazzi mi auguro un futuro migliore”.

Ha chiuso il consigliere Cangiano: “Chiedete che immediatamente venga tolta la disponibilità dell’ex Anfi. Quindi, secondo voi, oggi votiamo questa mozione e domani questi ragazzi vengono messi in mezzo ad una strada. Ed è così che si affronta una situazione? Vi chiedo di ragionare e non continuare con queste brutte figure. Ritirate la delibera”. Invito che, evidentemente, non è stato accolto dai banchi della minoranza.

La delibera è stata messa in votazione e non è stata votata dalla maggioranza e dal consigliere Minucci.

I punti all’ordine del giorno riguardanti la “Ratifica della deliberazione della Giunta Comunale n.337 del 7 settembre 2023 avente ad oggetto la variazione del Bilancio di Previsione 2023/2025” e l’”Autorizzazione alla fusione per incorporazione di sviluppo Genova Spa in Ire Spa – Approvazione del progetto di fusione e delle conseguenti modifiche allo statuto e ai patti parasociali” sono stati dati per letti e votati dalla maggioranza e dal consigliere Minucci.

Maria Gramaglia

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