Curiosità - 14 ottobre 2023, 08:30

Savona Città del Chinotto, viaggio in un'area storica dimenticata (FOTO)

È presente tra via Chiavella e via Chiappino. Ci siamo immersi nel racconto del savonese Vincenzo Ciarlo. "È stato un peccato che non siano a riusciti a conservare questi 4mila metri"

Savona città del chinotto.

Non in molti lo sanno, forse frutto anche della poca comunicazione se si considera che sono tutelati pure da un Presidio della Fondazione Slow Food che si impegna nel rilancio della loro coltivazione e della canditura.

Nel comune capoluogo la storia ha origini persino dal 1500 quando fu importato da un navigatore savonese in Italia che lo trapiantò sulla costa ligure. La coltivazione però rimase di nicchia fino al 1800 fino a quando non fu fondata fondata la “Società Cooperativa dei chinotti” che gestiva la coltivazione, la trasformazione e la vendita dei frutti.

E a Savona furono tantissime le aree nella quale vennero piantati i pregiati agrumi, uno delle quali tra via Chiavella e via Chiappino, diventato da anni un giardino condominiale.

Con Vincenzo Ciarlo ci siamo immersi nel passato di quella zona, gestita per anni dai suoi bisnonni fin dai primi decenni dal 1800 e passati di mano ai suoi nonni e genitori, dopo che il giardino gli era stato dato in gestione dall'abate Alberto Cougnet, vicepresidente dell'associazione che promuoveva l'agricoltura e tra i primi a piantare i chinotti a Savona su richiesta di G.B. Silvestre, proprietario della fabbrica Silvestre-Allemand.

All'interno spazio ad un ampio pergolato nel quale all'interno fino a circa 15 anni fa era presente un impianto a sigogna per caricare l'acqua (era profonda la vasca 7 metri e pare potesse contenere 500mc).

Spazio poi ad una scalinata che portava al secondo livello dove venivano coltivati oltre ai chinotti anche i pernanbuchi, i limoni, i melograni e piante di azarolo. 

Alla famiglia Valdora/Ciarlo era stata consegnata, per i loro grande lavoro, una medaglia d'oro per i 150 anni di attività agricola. 

La delusione però è tanta, perchè a parte qualche piccole incisioni praticamente diventate illegibili, la storia di quella zona è sconosciuta ai più.

"È stato un peccato dato che Savona si vanta di essere la citta del Chinotto che non siano a riusciti a conservare questi 4mila metri. È stato un delitto" ha detto Vincenzo Ciarlo.