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Curiosità | 11 ottobre 2023, 15:30

Anche a Calice Ligure rivive l'antica tradizione dei corni, il saluto al vedovo che si risposa

Anche nella vallata dell'entroterra finalese, come successo non molto tempo fa a Tovo San Giacomo, in queste sere d'autunno è animata dal suono di una tradizione con radici antichissime

Anche a Calice ligure rivive l'antica tradizione dei corni, il saluto al vedovo che si risposa

Il gruppo degli occasionali suonatori di corni a Calice insieme al sindaco Comi

Affonda le sue radici diversi secoli fa, negli ultimi mesi sta sempre più prendendo però piede nelle vallate dell'entroterra savonese l'antica usanza del "corno del vedovo" (o della vedova). E così, dopo il "caso" di Tovo San Giacomo, in queste sere d'autunno il suono sordido di questo primordiale strumento sta spopolando anche nella vallata di Calice Ligure.

Nella serata di ieri (10 ottobre, ndr), i suonatori tra loro hanno avuto un ospite d'eccezione, il sindaco Alessandro Comi: "Ho avuto occasione e piacere di salutare e ringraziare personalmente il gruppo di persone (e sono stato lieto di trovare diversi giovani) per avere contribuito a proseguire una tradizione antica. Un ringraziamento particolare va ad Angelo Tortarolo per le spiegazioni  e le testimonianze storiche che tramite la sua pagina Facebook trasmette e ricorda con costanza e precisione".

La memoria storica calice del signor Angelo ricorda infatti come questa usanza, molto in voga nel '700 quando erano conosciuti come "Picchetti", sia d'uopo "quando un vedovo (o una vedova) si unisce nuovamente in matrimonio".

"Gli amici e i conoscenti, durante le ore serali, manifestano l’augurio di una buona convivenza suonando i corni per il paese, fino ad arrivare nelle vicinanze della casa del vedovo o vedova. Questa pratica può essere svolta dal momento in cui si viene a conoscenza del matrimonio (giorno delle pubblicazioni) fino ad un anno dopo la data dell’unione. Amici e conoscenti si riuniscono nelle ore serali (dal tramonto fino alle 22) per suonare i corni, i sonagli o altri strumenti rumorosi, senza mai interrompere il fracasso, almeno fino a quando i futuri sposi o i coniugi non offrono loro un rinfresco" ricorda Tortarolo.

"Secondo la credenza popolare - conclude - in tal modo si impedisce allo spirito della defunta sposa (o sposo) di importunare il coniuge sopravvissuto".

Insomma, in attesa che i coniugi compiano il proprio dovere in seno a questa tradizione, non temete se abitate a Calice Ligure o dintorni: non è alcun ancestrale segnale premonitore di cupi accadimenti, nonostante il tipo di suono. Tutt'altro. E un buona vita ai futuri sposi!

Mattia Pastorino

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