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Attualità | 11 ottobre 2023, 12:28

Borghetto, una panchina rossa nel ricordo di Stefania Maritano e delle vittime di violenza (FOTO e VIDEO)

L'inaugurazione questa mattina, all’ingresso dell’Istituto di I° grado “Sandro Pertini”. In Comune la mostra “Com’eri vestita? - What were you wearing?”

Borghetto, una panchina rossa nel ricordo di Stefania Maritano e delle vittime di violenza (FOTO e VIDEO)

A Borghetto Santo Spirito, nella ricorrenza del decimo anniversario della tragica scomparsa dell’allora vicesindaco Stefania Maritano, è stata inaugurata questa mattina, presso l’ingresso dell’Istituto di I° grado “Sandro Pertini” in via Marconi, la panchina rossa in suo ricordo ma anche in memoria di tutte le vittime di violenza. 

L’iniziativa si è svolta in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Val Varatella, per veicolare ancora una volta un messaggio chiaro sull’importanza dell’Educazione, così come stabilito dall’art.29 della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. 

Per l'occasione erano presenti il il prefetto Enrico Gullotti, il Questore di Savona Alessandra Simone oltre a diverse autorità civili e militari del territorio.

Tra gli interventi che hanno preceduto l'inaugurazione anche quello del sindaco di Borghetto Santo Spirito Giancarlo Canepa, del dirigente scolastico dell'istituto comprensivo di Borghetto Andrea Rossato e il ricordo della consigliere Maria Grazia Oliva, grande amica di Stefania: "Quello che più mi manca è il suo sorriso aperto e generoso - ha confidato la consigliere Oliva - Stefania era una donna forte e determinata, nel suo ruolo di vicesindaco dimostrava intelligenza e capacità ma sempre con grande semplicità. Il migliore modo per ricordarla, oggi e nel futuro, è quello di raccogliere il suo testimone".

"Quando riusciremo a sentire gli altri dentro noi - ha concluso citando il passaggio di una canzone di Giorgio Gaber - verrà contrastata ogni forma di violenza".

"La ferita per la sua tragica scomparsa, nonostante il tempo trascorso, non si è mai rimarginata e le cronache quotidiane, purtroppo, ricordano che la piaga della violenza di genere è ben lontana dall’essere risolta - ha dichiarato il sindaco Canepa - Vogliamo ricordare Stefania e tutte le vittime di violenza, coinvolgendo anche i ragazzi delle nostre Scuole, perché riteniamo che da lì si debba partire per migliorare la nostra società".

A tagliare il nastro della panchina rossa è stata Lorenza, sorella di Stefania.

Il Comune di Borghetto Santo Spirito, con l’intendimento di promuovere la cultura della parità di genere ed impegnarsi attivamente per favorire l’affermazione dei diritti degli uomini e delle donne, contro ogni tipo di odio e di violenza ha realizzato, a partire dal 2019, il progetto “Donne Oltre”, dedicando la prima edizione del relativo concorso di idee alle Donne per le Donne contro la violenza, per individuare figure femminili di rilievo, alle quali dedicare le panchine collocate sul lungomare, proseguendo successivamente a promuovere iniziative, in particolare rivolte alle locali Scuole, per continuare a favorire la crescita di una comunità solidale ed unita contro la barbarie.

I ragazzi avranno modo anche di allestire un’aiuola di fiori, con l’impegno di curare un luogo che dovrà suscitare in loro e a tutti coloro che lo frequenteranno, una riflessione sulla necessità di una società libera e sicura. 

Al termine della cerimonia,  nell’atrio del Palazzo Comunale di Piazza Italia è stata inoltre inaugurata la mostra “Com’eri vestita? - What were you wearing?” promossa dall’Università del Kansas e giunta in Italia grazie all'impegno dell'Associazione Libere Sinergie, che ha contestualizzato il progetto alla realtà italiana e lo ha portato in oltre 40 locations, rendendolo itinerante.

La mostra racconta storie di abusi accanto agli abiti in esposizione che intendono rappresentare, in maniera fedele, l’abbigliamento che le vittime indossavano al momento della violenza subita. L’idea alla base del lavoro è quella di sensibilizzare il pubblico sul tema della violenza sulle donne e smantellare il pregiudizio che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro se solo avesse indossato abiti meno provocanti, da qui il titolo emblematico.  

Storie di abusi, storie di violenza, storie di donne che hanno dovuto sopportare e che diventano adesso occasione di riflessione, di sensibilizzazione e di prevenzione. La mostra rimarrà esposta negli orari di apertura al pubblico del Palazzo comunale fino al 31 ottobre. 

Roberto Vassallo

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