Quasi due ore di incontro, ieri nella sede del Pd di via Sormano sul caso di Palazzo Nervi e bocche cucite, in attesa della direzione provinciale. La segreteria provinciale si è confrontata su quella che sembra ormai una decisione presa sul presidente Pierangelo Olivieri, eletto grazie all'accordo tra Cambiamo e il centrosinistra composto da Pd, Azione e Sinistra Italiana.
Una “collaborazione” che non può più funzionare e per la quale il Pd vorrebbe staccare la spina ad Olivieri. Si tratterebbe solo di trovare il metodo per rompere l'accordo e non è facile con le elezioni amministrative e quelle del consiglio provinciale vicine. Un prossimo passaggio sarà domani nell'ambito della direzione provinciale poi ci sarà il confronto con gli alleati e con i sindaci. Il partito però non sarebbe compatto, con una minoranza che, anche per timore di un ricompattamento del centrodestra, avrebbe intenzione di proseguire con Olivieri ma ponendo dei “paletti”, mentre la maggioranza considera l'esperienza con Cambiamo chiusa.
Ci sarebbero anche proposte drastiche come quella di presentare una mozione contro un presidente provinciale che non rappresenterebbe più il Consiglio e i sindaci, e votare contro le sue pratiche, mettendolo in difficoltà e di fronte al fatto compiuto.
Sono ipotesi e rumors che si accavallano. Per avere qualche certezza bisognerà aspettare i prossimi giorni. Intanto altre indiscrezioni, questa volta dal centrodestra. Ci sono voci di numerose e accorate telefonate di politici di Cambiamo sia agli alleati di centrosinistra nel tentativo di convincerli a proseguire il percorso con Olivieri in Provincia trovando qualche compromesso, sia con i partiti di centrodestra per lavorare ad un ricompattamento ed avere un piano B. tentativo, anche il secondo, che fino ad ora sarebbe andato fallito, almeno con Olivieri alla presidenza.
La Lega, coerente con la decisione presa quando era stato candidato il sindaco Canepa alla presidenza di Palazzo Nervi contro Olivieri, non sarebbe e per niente intenzionata a ricompattarsi intorno al suo nome. Altrettanto scettico sarebbe il partito di Fretalli d'Italia.