Savona - 07 ottobre 2023, 16:08

Istituto Superiore di Sanità, "sul progetto Golar Tundra carenza di dati nella Valutazione d'impatto sanitario, necessarie integrazioni"

L'ISS chiede integrazioni al documento ritenuto "fortemente carente per molti aspetti, alcuni dei quali riferiti a impatti completamente trascurati ai fini della stima dei potenziali effetti sulla salute", per un'opera su un territorio" già con criticità" ambientali

Otto pagine fitte di osservazioni e dalle quali emergono numerose matrici ambientali che non sono state prese in considerazione per la valutazione dell'impatto dell'impianto di rigassificazione.

L'Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha depositato le proprie osservazioni in quanto ente "finalizzato a proteggere la salute delle popolazioni presenti sul territorio e potenzialmente esposte agli impatti determinati dal progetto" dell'installazione della nave rigassificatrice Golar Tundra nella rada di Vado-Savona "per 22 anni o più". La prima osservazione riguarda i due anni di cantiere per l'allestimento dell'area marina dove verrà posizionata la Golar Tundra che non sono presi in esame.

Nel suo progetto Snam "identifica come di interesse solo gli impatti prodotti sulla matrice aria per emissione degli inquinanti in atmosfera, relativi alle diverse sorgenti che intervengono durante l’esercizio dell’impianto di rigassificazione- scrive l'ISS - . Tutta la fase di cantiere per la realizzazione della piattaforma (Torretta) a cui sarà collegata la FSRU non è considerata nella descrizione degli impatti nel documento VIS- Valutazione di impatto sanitario".

Una fase di due anni che richiede impiego di unità navali, creazione di ormeggi, impianti marini di intercettazione e posa della condotta. "L’impiego dei numerosi mezzi navali e di cantiere necessari alla fase di realizzazione del progetto possono verosimilmente produrre impatti su tutte le matrici ambientali - scrive l'ISS - e impongono una relativa valutazione dei conseguenti impatti sulla salute. Su questi aspetti il documento VIS dovrà essere adeguatamente integrato".

Il progetto cita anche un’attività riguardante il Servizio di carico GNL su nave una metaniera di piccola taglia (Small Scale) che non viene citato nella Vis (Valutazione di impatto sanitario) di Snam. Nella fase di cantiere non vengono nemmeno prese in esame le "esposizioni per via orale dovute all’inquinamento dell’acqua e del suolo".

Un altro tema riguarda i dati meteorologici. I dati utilizzati per il modello dei venti "non è tuttavia in linea - scrive l'ISS - con quanto è stato possibile analizzare dai dati della stazione di Savona dell’Istituto Nautico, per gli anni 2017-2019". Secondo l'ISS manca la componente vento da alcuni quadranti ed "è necessario quindi operare un approfondimento ed una calibrazione del modello con i dati delle stazioni rappresentative del territorio". Anche nel modello di simulazione ci sarebbero delle carenze.

Come modello di simulazione è stato usato il Calpuff, che già per Ravenna avrebbe evidenziato problematiche. L'ISS dice quindi che è necessario "poter disporre di stime previsionali affidabili per i diversi scenari, tramite l’utilizzo dei modelli più appropriati; i risultati derivanti da Calpuff in questo caso richiedono una forte cautela e potrebbero essere rivisti". Per le emissioni Snam ipotizza due scenari: lo scenario massimo orario e lo scenario medio annuo. L'ISS ritiene invece che debbano essere valutati più scenari per le emissioni.

Un passaggio riguarda i microinquinanti e, spiega l'ISS "al fine di comprendere le emissioni di microinquinanti considerate, è necessario conoscere i consumi di combustibile dei rimorchiatori che usano MDO, per poter adeguatamente verificare le emissioni stimate". Un'altra carenza di dati rilevata è quella relativa all'impatto sulle risorse idriche.

Nella valutazione tossicologica non sono riportati in maniera esaustiva i profili tossicologici (per effetti cancerogeni e non) degli inquinanti. "In conclusione la sezione va integrata per quanto riguarda la valutazione di rischio acuto e cronico degli inquinanti - afferma l'ISS- per valutare il contributo dell’opera in modo corretto sulla base di scenari di esposizione adeguati alle varie fasi di lavorazione (e non necessariamente limitati alla via inalatoria), che tengano conto di quanto sopra indicato. Indipendentemente dal contributo dell’opera, si nota dai valori di background che la qualità dell’aria della zona è già critica".

L'ISS poi spiega che nella Vis  ci sono i dati richiesti ad Alisa, prima dell'opera, sulla mortalità ma non sulla morbilità, ma i dati non sono stati chiesti all'Asl2. "Non risulta - specifica l'ISS- che il proponente (cioè Snam) abbia inviato analoga comunicazione alla Asl competente per il territorio d’interesse dell’opera" soggetto che secondo il rapporto Istan22/35 va sempre compreso in questi casi.

Infine per la valutazione ecotossicologica, "viene presentato il piano di monitoraggio che prende in esame la componente marina (sedimenti e acqua) e il comparto suolo, risulta mancante il monitoraggio delle acque superficiali e dal testo non si evince la motivazione".

Conclude l'ISS: " nel complesso lo studio VIS del proponente è fortemente carente per molti aspetti, alcuni dei quali riferiti a impatti completamente trascurati ai fini della stima dei potenziali effetti sulla salute. Inoltre, anche le metodologie adottate richiedono un approfondimento per verificare che siano prodotte stime di impatto affidabili".

"Si rileva, comunque, che l’opera si inserisce su un territorio già fortemente antropizzato e industrializzato con criticità che riguardano i diversi comparti ambientali sui quali si potranno aggiungere gli impatti determinati dall’opera in progetto"

Files:
 Istituto Superiore di Sanità (275 kB)

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