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Politica | 06 ottobre 2023, 15:54

Contestazione fuori dalla Provincia, la versione di Vaccarezza: "Atteggiamento come al solito meschino degli esponenti Pd"

"Uscito dalla porta principale perché non mi vergogno di nulla. Non mi sono mai sottratto al confronto, ieri avrei avuto il piacere di parlare con qualcuno ma non è stato possibile"

Contestazione fuori dalla Provincia, la versione di Vaccarezza: "Atteggiamento come al solito meschino degli esponenti Pd"

"Una vicenda non più da seguire con un iter amministrativo, ma una vicenda che sta diventando con profili importanti di ordine pubblico". Angelo Vaccarezza, capogruppo in Regione della Lista Toti, interviene in prima persona dopo i fatti avvenuti nella giornata di ieri in occasione dell'incontro in Provincia sul tema del rigassificatore.

"Al posto di avere come focus quello che succedeva all'interno della sede della Provincia, si è parlato maggiormente di quello che è successo davanti al palazzo" ha spiegato il consigliere regionale in merito ai concitati momenti post incontro.

"Sono uscito dalla porta principale e qualcuno mi ha detto che non dovevo, che sarei dovuto uscire dalla porta di dietro. Io non mi vergogno di nulla e quindi 'cari compagni' io esco dalla porta principale" ha dichiarato Vaccarezza, rivolgendosi ai rappresentanti del Partito Democratico, gli stessi che erano lì con lui in quegli istanti.

"La cosa peggiore non è stato l'essere apostrofato in ogni modo, sono abituato, ma l'atteggiamento come al solito meschino di coloro che sono rappresentanti delle istituzioni e in quel momento erano fuori dalla porta - ha tuonato l'esponente di maggioranza in Regione - un atteggiamento per pensare di incassare da due urla un voto. Ma così si va poco lontano, ascoltatelo il mio consiglio: cambiate atteggiamento, anche perché molta gente che era lì fuori è gente per bene. Gente che era lì pensando di dover difendere i propri figli. Perché se a me dicessero che davanti a casa mia mettono una bomba atomica, ci andrei anche io a protestare".

"Io non ce l'ho con loro, ma con quelli che queste cose le hanno dette. Sindaci, pubblici ufficiali, consiglieri comunali che continuano ad alzare il tono dello scontro togliendo dal tavolo il contenuto e andando sullo scontro di piazza - ha aggiunto Vaccarezza - Io non mi sono mai sottratto al confronto, ieri avrei avuto piacere di parlare con qualcuno ma non è stato possibile: tutti urlavano, tutti insultavano e gli esponenti del Partito Democratico mi spingevano via dicendo che la mia presenza era provocatoria".

Vaccarezza ha poi dichiarato che se la contestazione di ieri fosse stata fatta nei confronti di un presidente di centrosinistra, oggi si griderebbe allo squadrismo fascista: "Questa storia della doppia morale deve finire, non è che quando ci siamo noi e voi siete in piazza, voi state facendo la rivoluzione e la resistenza, mentre se ci siete voi alle istituzioni e noi in piazza, noi siamo sempre i fascisti. Finiamola lì".

"Ieri me ne sono andato per rispetto alla Digos, personalmente non l'avrei fatto - ha concluso il capogruppo in Regione della Lista Toti rivolgendosi agli esponenti dem- cominciate a parlare degli interessi della gente, degli interessi dei savonesi e non del voto che pensate di prendere la prossima volta".

Roberto Vassallo

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