/ Attualità

Attualità | 06 ottobre 2023, 16:35

Rigassificatore, un imprenditore agricolo di Valleggia: "Venga eliminata la realizzazione dell'impianto PDE, nel caso slittata nelle aree dismesse Tirreno"

Enrico Bertolotto ha inviato le osservazioni: dalla vicinanza alla sua azienda che rischia di essere soggetta a diversi problemi così come la vicinanza alle case, il rischio allagamenti e la poco distanza dalla Sarpom

Rigassificatore, un imprenditore agricolo di Valleggia: "Venga eliminata la realizzazione dell'impianto PDE, nel caso slittata nelle aree dismesse Tirreno"

"Si richiede di eliminare la previsione e la realizzazione dell'impianto PDE dalla località Gagliardi e si chiede che al contempo la struttura non venga slittata semplicemente più a nord o piu a sud dell'attuale collocazione in quanto si creerebbero sul territorio gli stessi identici problemi".

Anche Enrico Bertolotto, titolare dell'omonima azienda agricola, noto vivaio di Valleggia, ha inviato le sue osservazioni alla struttura commissarie contrarie al posizionamento del rigassificatore, alla rete delle condotte e la creazione ex novo degli impianti in località Gagliardi nella frazione di Quiliano.

"L'annuncio dell'opera con Ie modalità progettuali come da elaborati depositati ha sollevato ampie reazioni negative nella pubblica opinione del comprensorio in quanto il posizionamento presenta pesanti controindicazioni, in particolare sulle opere a terra sia in termini di percorso delle nuove tubazioni, sia nelle molteplici strutture da realizzarsi in aree agricole" ha continuato Bertologo che ha ricordato che l'Unione Europea ha stabilito nelle sue raccomandazioni l'obiettivo di un consumo del suolo pari a zero entro il 2050 e quindi di procedere fin da ora ad una riduzione del consumo del suolo progressive e vincolante. 

"Ad una disamina del progetto la mia azienda agricola risulterebbe limitrofa all'intero lato nord della nuova stazione PDE. 

L'azienda agricola si sviluppa su circa 2 ettari di superficie ed è una azienda ad indirizzo orticolo e di produzione di basilico; azienda con diverse unità lavorative familiari e dipendenti, con una consistenza di circa 8.000 mq di serre fisse e stagionali oltre agli ortivi in campo aperto - precisa l'imprenditore agricolo  - Le serre sono recenti con impianti moderni forniti di reti antigrandine automatizzate. Al suo interno ha una centrale alimentata a bio masse per il risparmio energetico da effettuarsi su tutti i consumi dell'azienda fornendo riscaldamento alle serre stesse ed ai locali di lavorazione".

"E' chiaro che una installazione come il PDE vanificherebbe tutti gli investimenti eseguiti finora da parte della Comunità Europea, della Regione Liguria e dal sottoscritto, investimenti che complessivamente si avvicinano ai tre milioni di euro negli ultimi anni. La stessa azienda sta ora impostando una transizione generazionale tra padre-figlia per la nuova titolarita dell'azienda per poter accedere a quanto previsto della normative comunitaria in materia" puntualizza Bertolotto.

L'azienda, come precisato dal titolare, patirebbe infatti la vicinanza dell'impianto con problemi inerenti la sicurezza, gli inevitabili danni d'immagine verso i clienti che si recano in azienda per l'acquisto dei prodotti; Le problematiche di gestione idraulica del compresorio agricolo dei Gagliardi; Le problematiche causate dagli eventuali cantieri sul territorio (polveri ed altre emissioni). Anche i nuovi coni d'ombra della futura struttura che impatterebbero sulle sue serre non ancora prevedibili in assenza di un chiaro piano quotato del DPE. 

"In subordine, se si proseguirà nella realizzazione del Rigassificatore si esegua l'eventuale suo posizionamento in aree industriali dismesse.  Si precisa ulteriormente come sia estremamente rischioso posizionare a pochi metri dalle case di abitazione, da luoghi di lavoro agricoli come le serre in vetro ed acciaio, di un impianto contenente apparecchiatura di filtraggio e misura del gas naturale con sistemi di regolazione della pressione da 100 bar a 75 bar di gas infiammabili; pressioni che in caso di incidenti porterebbero a rischi 

significativi per tutti gli abitanti, ai lavoratori o ai semplici passanti lungo Ia viabilità pubblica (Via XXV Aprile) costeggiante il futuro impianto".

"La stazione PDE, sopra indicata, nonostante l'analisi della documentazione progettuale non sembra essere fornita di un definito piano quotato di impostazione dell'opera sul terreno, non si tratta di un trascurabile dettaglio ma di un elemento fondamentale per un'opera da realizzarsi in ambito rurale. 

Infatti il piano di quota realizzativo dell'opera rispetto ai terreni che Ia circondano in una zona che stata colpita da numerosi eventi alluvionali negli ultimi decenni, a assolutamente necessario per capire se le misure che dovranno essere messe in atto siano sufficienti a limitare i danni alle colture, a garantire la sicurezza degli abitanti della zona e a garantire la sicurezza delle migliaia di abitanti residenti a valle dell'opera verso Ia frazione di Valleggia in caso di eventi alluvionali - ha continuato nelle sue osservazioni - L'area in cui dovrebbe sorgere l'impianto PDE (Loc. Gagliardi) vede la presenza di nutnerosi affluenti perpendicolari all'asta principale del Fiume Quiliano a monte dell'opera (ad esempio Valletta Bonelli, Valletta Rio Bancheri ed altri). Nel caso di eventi ultimamente non più tanto straordinari, la località Gagliardi è diventata una zona di naturale allagamento; situazione mitigata con le ultime opere idrauliche a monte effettuate dal comune di Quiliano e da numerose diffuse opere effettuate dai privati e dalle aziende agricole presenti lsul territorio con la realizzazione di un reticolo di canali di scolo verso il flume, di contenimento, di vasche di raccolta acque, comprese anche stazioni private di pompe di sollevamento ed allontanamento acque. Tutto cio completato da una continua e costante opera di manutenzione territoriale e pulizia dei canali presenti. 

E' evidente che il previsto impianto, in questo contesto, eliminerebbe una parte significativa del reticolo di contenimento idrico e che le quote di impostazione del piano su cui verrebbe posizionato l'impianto e nelle sue eventuali recinzioni potrebbero bloccare il deflusso delle acque creando dislivelli peticolosi sia a monte che a valle. In caso di eventuali sbarramenti al deflusso delle acque si concentrerebbero ulteriori rischi ai fabbricati, alle coltivazioni e sopratutto alla sicurezza (anche nel caso di cedimenti improvvisi dei contenimenti con la formazione improvvisa di ondate di piena) purtroppo eventi già successi proprio sul flume Quiliano. Si ricordano gli eventi alluvionali dell'anno 1992 che culminarono anche con la perdita di vite umane nella zona di Valleggia".

Bertolotto ha poi posto l'attenzione sulla presenza dei pozzi d'acqua potabile al servizio dell'acquedotto savonese (al servizio dei comuni di Bergeggi, Quiliano, Vado Ligure, Savona, Albisole Superiore, Albisola Marina), con l'impianto PDE che si troverebbe al centro degli stessi.

"Gli stessi pozzi di acqua potabile saranno lambiti dal passaggio delle condotte che verranno interrate a distanze molto ravvicinate ai pozzi stessi. 

Considerando che si stanno registrando fenomeni di aumento del cuneo salino all'interno della piana di Valleggia dovrebbe essere utilizzato il principio della precauzione sanitaria. Salvaguardare i livelli delle falde acquifere in zona evidenziando i rischi di modificazioni irreversibili nel posizionamento e nelle quote delle falde acquifere sotterranee della zona dati da una profonda ed estesa realizzazione di tubature lungo tutti gli areali dove sono posizionati i pozzi dell'acqua potabile". 

"II posizionamento del nuovo Impianto DPE di località Gagliardi a poca distanza (meno di cento metri) dal deposito industriale di sostanze petrolifere SARPOM pone l'intero areale dell'azienda del sottoscritto (abitazioni ed annessi agricoli compresi) in una situazione di notevole implementazione

dei fattori di rischi derivanti della vicinanza di due impianti simili - puntualizza - Anche in considerazione del tipo di impianto costituito dal DPE contenente apparecchiature di filtraggio e misura del gas naturale con sistemi di regolazione della pressione da 100 bar a 75 bar di gas infiammabili. E evidente come sia preoccupante la sistemazione di queste criticità in una area cosi ristretta e densamente abitata".

"L'impostazione rivela alla radice la volontà (piu o mono conscia) di massimizzare il consumo del tcrritorio agricolo rimasto ancora in produzione nella piana costiera di Valleggia Quiliano. Denota anche il mancato riconoscimento di pari dignità del settore agricolo specializzato e produttivo rispetto ad altre funzioni urbanistiche ancor più per un'opera che non darà ricadute occupazionali nel comprensorio e che (come a detta degli stessi proposti attuatori) avra una durata transitoria sul territorio ma che nel contempo avra ricadute irreversibili sulle aree agricole trasformate - specifica - Si evidenzia tra l'altro l'inevitabile crollo delle valutazioni immobiliari che si registrerà in tutta Ia zona non appena l'opera avra certezza di realizzazione. Penalizzando fortemente la patrimonializzazione delle famiglie e delle aziende vanificando anni di lavoro e di risparmi. Danni motto pesanti che non si capisce come verranno indennizzati. 

Quindi il sottoscritto esprime la propria contrariety al passaggio diffuso delle linee di nuove tubazioni in tutto il terreno agricolo del comune e in subordine si indica di posizionare le nuove tubazioni in parallelo alle linee già sistenti dei gasdotti sempre in comune di Quiliano che guarda caso (almeno in una fattispecie) partono direttamente dalle aree industriali di Tirreno Power. Questa soluzione eliminerebbe buona parte delle interferenze con altri insediamenti industriali, diminuirebbe i rischi negli insediamenti residenziali limitrofi, diminuirebbe l'ampiezza dei vincoli apposti lungo tutto il territorio comunale ed eliminerebbe alla radice il rischio di problemi delicati come l'interferenza con i liveli di consistenza e di qualità delle falde acquifere sotterranee come gia indicato particolamente cogenti nell'area dei Gagliardi".

"E' evidente che una eventuale occupazione temporanea creerebbe nei fatti un danno non calcolabile per una azienda agricola destinata a demolire tutte le strutture presenti e a ricostruirle insieme ai loro impianti, a ripristinare una buona parte del sedime fertile agricolo, la perdita dei canali di commercializzazione, i danni contrattuali per mancata fornitura dei prodotti, la cassa integrazione per i dipendenti, se accordata oppure il licenziamento, ed infine la disoccupazione per il sottoscritto ed i suoi familiari. 

Si tratterebbe di danni ingenti nell'ordine di diverse centinaia di migliaia di euro. Una situazione effettivamente non valutata correttamente nel progetto, nonostante le dichiarazioni di aver provveduto a specifici sopralluoghi".

Luciano Parodi

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A DICEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium