"Nell'aula della provincia di Savona è andata in scena l'ennesima parata feudale che questa triste novella di riallocare il rigassificatore Golar Tundra nel nostro mare e relative infrastrutture nei nostri territori, grazie ad autoritaria imposizione estiva dalla sua Amministrazione, ripropone come unica narrazione, anche durante incontri istituzionali allargati e tecnici, che meriterebbero ben altro rispetto".
L'attacco arriva dal direttivo di #quellidellaCATENA che aggiunge: "Perché di feudalesimo si tratta, dalla teoria presente in qualunque libro di scuola elementare alla più pura e scientifica applicazione pratica. Come in un ancestrale ordine sociale, anche oggi i rapporti di forza sono ben delineati: c'è un governo centrale che impone, compare e scompare alla bisogna; ci sono istituzioni regionali e commissariali concentrate sotto il medesimo cappello in barba ad ogni conflitto d'interessi; la pletora, i tecnici della Snam e Rina, nonché tutta la burocrazia messa in opera per l’occasione".
"E poi ci siamo noi, il volgo, già “NIMBY”: servi un po' rumorosi, da silenziare e da trattare come tali. In questo contesto il grande assente è uno solo, il dialogo: quello istituzionale, quello tecnico, ma anche e soprattutto quello territoriale, nel pieno rispetto delle reciproche competenze. A dispetto delle richieste emerse sia dalle parti istituzionali sia da quelle al di fuori dall’ambito politico, persiste la bieca logica d’imposizione dall'alto, nascosta dietro il paravento del fantomatico “interesse nazionale” distillato come mantra ad ogni occasione".
"E’ però superfluo ricordare chi abbia messo fine all’oscurantismo di un ordine sociale oggi consegnato solo ai libri di storia: con rinnovata forza e determinazione porteremo perciò avanti le nostre istanze fino all'opzione zero, la completa cancellazione del progetto dal nostro mare e dal nostro territorio - conclude il direttivo - E’ proprio da questi elementi che ripartiamo, il nostro mare e il nostro territorio, urlando ancora più forte il nostro slogan: difendiamo il nostro mare!".
A margine della nota, il direttivo di #quellidellaCATENA sottolinea di non aver preso parte attiva nell’organizzazione del presidio citato e non condivide nessuna connotazione politica.