"La provincia di Savona è incapace di coordinare e rappresentare i comuni e il territorio. Gli stessi politici [con la p minuscola] che condividono le scellerate scelte della Regione sulla sanità, oggi sono gli stessi favorevoli al rigassificatore e domani chissà, saranno d'accordo per il termovalorizzatore in Val Bormida". Ad affermarlo è la Cgil Savona.
"Ieri straordinaria mobilitazione, l'ennesima in questi ultimi 2 mesi, di centinaia di cittadini savonesi, che rifiutano l'idea di un progetto folle, perché localizzato nel luogo meno idoneo del Paese, ma soprattutto, non si piegano ad una politica scellerata della Regione che impone senza discutere e parlare con i cittadini".
"Un modus operandi sbagliato nel metodo e nel merito. Peccato che ancora una volta il presidente e i consiglieri di maggioranza, eletti in provincia di Savona, invece di ascoltare i sindaci e il territorio, hanno messo in atto la solita strategia fatta di slogan e luoghi comuni senza alcun merito e riscontro", proseguono dal sindacato.
"La giornata se ce ne fosse ancora bisogno, ha confermato il totale scollegamento tra provincia e comuni, nonché l'isolamento politico e istituzionale, ormai chiaro a tutti, di alcuni sindaci e consiglieri comunali, fortunatamente pochissimi, stanno sulle dita di una mano in tutta la provincia, che si nascondono ancora dietro a questioni tecniche che neppure conosco, continuando a non schierarsi pubblicamente".
"Infine la nota più positiva, anzi da applauso ai sindaci di Savona, Quiliano e Carcare, nonché a tanti altri consiglieri comunali, anche dello stesso segno politico del presidente, che invece non hanno abdicato al loro 'ruolo politico' e responsabilmente, ci hanno messo la faccia schierandosi a difesa del territorio e dei cittadini".
"I cittadini savonesi, le associazioni e la Cgil Savona non si fermeranno - concludono dal sindacato - Perché né Toti, né nessun altro, possono imporre ad un territorio intero scelte così impattanti senza discutere preventivamente".