Le organizzazioni sindacali, Cgil, Cisl e Uil, avevano aperto uno stato d'agitazione a maggio con lo sciopero proclamato a luglio a causa delle problematiche legate alla mancanza di personale dirigenziale e alla grave carenza d'organico. Ma non solo.
A tre giorni dal blitz nella sede della Provincia del personale della Squadra Mobile della Questura che aveva dato esecuzione all'ordinanza con cui il Gip Alessia Ceccardi su richiesta della Procura, aveva applicato al Direttore Generale Giulia Colangelo e al Responsabile dell'Ufficio Legale della Provincia di Savona Maurizio Novaro la misura cautelare dell'obbligo di dimora nei comuni di residenza per la durata di quindici giorni, la Camera del Lavoro, così come espresso dalla Cisl, fa chiarezza su alcuni criticità all'interno dell'ente che sembrerebbero state già attenzionate a loro tempo al presidente della Provincia Pierangelo Olivieri.
"Gli organici erano all'osso e per i lavoratori e le lavoratrici c'era il rischio che non venissero garantiti i servizi essenziali - ha detto Ennio Peluffo, segretario Fp Cgil - C'era inoltre una situazione esasperata e un clima deteriorato e teso all'interno della Provincia con atteggiamenti sopra le righe tenuti nei corridoi e negli uffici. E l'avevamo detto al Presidente e al Direttore Generale".
Il Giudice per le indagini preliminari, aveva infatti ritenuto sussistenti, in capo al Direttore Generale Colangelo, gravi indizi di commissione dei reati di maltrattamenti e atti persecutori nei confronti di alcuni dipendenti dell'ente. Era stato inoltre ritenuto, nei confronti di entrambi gli indagati, sussistenti i gravi indizi dei reati di utilizzazione di segreti d'ufficio, abuso d'ufficio e falso in atto pubblico, tutti commessi, nell'ipotesi accusatoria, nell'ambito dei concorsi per la selezione del personale dipendente con lo scopo di favorire alcuni candidati.