L’unico modo per mantenere efficiente un impianto frigorifero industriale è predisporre un buon programma manutentivo.
La manutenzione degli impianti frigoriferi industriali è un’attività fondamentale per preservare le performance dell’apparecchiatura ma anche per abbattere il rischio sanitario. E’ disciplinata da una normativa ferrea, la quale suggerisce tempistiche precise, differenziando tra le varie tipologie di impianto.
Coinvolge la quasi totalità delle componenti che formano gli impianti e prevede sia una fase di pulizia che di ispezione dei parametri più significativi, come la temperatura.
In questa guida forniamo informazioni utili sulla manutenzione degli impianti frigoriferi industriali, descrivendo le fasi dell’attività manutentiva e specificando - tipologia per tipologia - il lasso di tempo che dovrebbe trascorrere tra una manutenzione e l’altra.
L’importanza della manutenzione preventiva
La manutenzione preventiva, ovvero quella programmata e che non procede dall’effettiva comparsa di un guasto o di un malfunzionamento, consente da un lato di mantenere elevata l'efficienza degli impianti e dell’altro di allungargli la vita, ritardando così il naturale incedere dell’usura.
Un impianto frigorifero industriale che perde progressivamente potenza fa fatica a mantenere le temperature necessarie. Nella migliore delle ipotesi, diventa ancora più energivoro, aumentando la spesa per l’approvvigionamento di elettricità. Nella peggiore delle ipotesi, compromette l’integrità dei materiali conservati al suo interno.
Il rischio, dunque, è di andare incontro a un aumento dei costi di produzione e, allo stesso tempo, subire un danno economico più o meno rilevante a causa dell’impossibilità di utilizzare le materie prime (o comunque il materiale crioconservato).
Ogni quanto tempo è necessario procedere con la manutenzione? A rispondere è il Testo Unico della Sicurezza, formalmente noto come Decreto Legge 81/2008, che però si focalizza soprattutto sul rischio sanitario.
Ad ogni modo, il Testo utilizza come parametro la CO2eq, ovvero l’emissione di gas equivalente, in termini di impatto ambientale, all’anidride carbonica. Tale parametro, dunque, può essere considerato come un indice di potenza.
Ebbene, la norma prevede:
La manutenzione annuale, per gli impianti che si attestano sulle 5-50
tonnellate di CO2eq;
La manutenzione semestrale, per gli impianti che producono 50-500
tonnellate di CO2eq;
La manutenzione trimestrale, per gli impianti che superano le 500 tonnellate
CO2eq.
La manutenzione degli impianti frigoriferi industriali: come si fa
Una manutenzione degli impianti frigoriferi industriali degna di questo nome deve prevedere - come minimo - le seguenti attività.
Pulizia e sanificazione. La pulizia è essenziale per impedire il proliferare delle
muffe, che rappresentano un rischio sia sanitario che economico in quanto
possono determinare una contaminazione dei materiali conservati. Stesso
discorso per la sanificazione, che viene condotta attraverso prodotti specifici,
non di rado a base di sali di ammonio. Si utilizzano anche pastiglie realizzate
con sostanze antibatteriche e vari formulati acidi (particolarmente utili per la
rimozione del calcare).
Ispezione generale e controllo delle temperature. L’ispezione dovrebbe
prendere in considerazione alcuni parametri specifici. Per esempio il
surriscaldamento (differenza tra la temperatura del fluido frigorifero quando
entra nel compressore e la temperatura di evaporazione); il
sottoraffreddamento (differenza tra la temperatura di condensazione e la
temperatura del fluido quando esce dal condensatore); la temperatura di
condensazione e la temperatura di evaporazione. Per inciso, esse vengono
rilevate rispettivamente in corrispondenza del lato di alta pressione e in
corrispondenza del lato di bassa pressione.
Verifica delle componenti meccaniche. Il riferimento è in particolare alle
guarnizioni e alle porte. Se queste componenti non funzionano
perfettamente, rischiano di compromettere la chiusura ermetica dell’impianto
e facilitare gli scambi di calore tra l’esterno e l’interno. Il microclima
dell’impianto ne risente, richiedendo ancora più energia per sostenersi. Se gli
scambi sono significativi, l’impianto potrebbe avvertire una certa difficoltà a
mantenere le temperature desiderate.
No al fai da te
Benché alcune delle fasi della manutenzione degli impianti frigoriferi industriali possano apparire semplici (es. la pulizia) in realtà si rivelano piuttosto complesse. D’altronde, complesse sono le componenti che consentono all’impianto di funzionare.
Inoltre, per mettersi in regola e quindi operare nell’alveo della legge, è necessario procedere con una manutenzione non solo efficiente, ma anche certificata. Ora, le certificazioni possono essere prodotte solo da personale qualificato, afferenti a realtà che possiedono tutte le autorizzazioni del caso.
La scelta, in merito ai manutentori-certificatori, è molto ampia. Il consiglio è di puntare non già alle società che si limitano a erogare il miglior prezzo, bensì a quelle che possono vantare un’esperienza di lungo corso, un background molto nutrito e un certo numero di feedback positivi.