Attualità - 04 ottobre 2023, 19:49

Atti persecutori e concorsi per favorire candidati, il presidente della Provincia: "Stiamo incaricando tre legali con diverse competenze per garantire la massima trasparenza"

"La Presidenza e l'Ente tutto si sono attivati, sin da subito, per assicurare il regolare procedere dell'attività amministrativa e tecnica di competenza"

"La Presidenza e l'Ente tutto si sono attivati, sin da subito, per assicurare il regolare procedere dell'attività amministrativa e tecnica di competenza. Il mio dovere è quello di tutelare con rigore l'interesse dell'Ente".

A dirlo è il presidente della Provincia Pierangelo Olivieri dopo che nella giornata di ieri a seguito di un'ordinanza la squadra mobile della polizia di Stato hanno raccolto della documentazione a Palazzo Nervi (così come in Comune ad Albisola Superiore) ed era stata data esecuzione all'ordinanza con cui il Giudice per le indagini preliminari di Savona Alessia Ceccardi, su richiesta della Procura della Repubblica, pm Maddalena Sala e Claudio Martini, aveva applicato alla dirigente generale provinciale Giulia Colangelo e al dirigente degli affari generali Maurizio Novaro la misura cautelare dell'obbligo di dimora nei comuni di residenza per la durata di quindici giorni.

"Abbiamo attivato la Commissione Disciplinare e parallelamente stiamo incaricando tre legali con diverse competenze per garantire, pur nel rispetto del principio di non colpevolezza, la massima trasparenza per affrontare e gestire questa situazione in piena collaborazione con la Procura" ha concluso il numero uno della Provincia.

Ad essere iscritti nel registro degli indagati anche il sindaco di Albisola Superiore Maurizio Garbarini (anche dipendente della Provincia) e l'assessore albisolese e consigliere provinciale Sara Brizzo, oltre a pare altre tre persone.

Il Gip, sulla base di un'articolata indagine svolta dalla Squadra Mobile della Questura di Savona, ha ritenuto sussistenti, in capo al Direttore Generale Colangelo, gravi indizi di commissione dei reati di maltrattamenti e atti persecutori nei confronti di alcuni dipendenti dell'ente; ha inoltre ritenuto, nei confronti di entrambi gli indagati, sussistenti i gravi indizi dei reati di utilizzazione di segreti d'ufficio, abuso d'ufficio e falso in atto pubblico, tutti commessi, nell'ipotesi accusatoria, nell'ambito dei concorsi per la selezione del personale dipendente con lo scopo di favorire alcuni candidati.

Le misure sono state richieste per prevenire i rischi di reiterazione degli illeciti e di inquinamento probatorio: per tale ultima finalità è stata emessa la misura dell'obbligo di dimora nei termini indicati.

L'ordinanza è stata emessa sulla base degli atti di indagine raccolti dai soli inquirenti; soltanto le successive fasi processuali, caratterizzate dal contraddittorio con la difesa degli indagati, consentiranno la verifica dell'ipotesi accusatoria, stante la presunzione di innocenza delle persone sottoposte ad indagini preliminari, oltre alla possibilità per le medesime di far valere, in ogni fase del procedimento, la propria estraneità ai reati per cui si procede.