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Economia | 01 ottobre 2023, 07:00

ETF: trent’anni dopo, un investimento accessibile a tutti

Nati nel 1993, gli Exchange Traded Funds si confermano strumenti efficaci, affidabili e vantaggiosi per gli investitori.

ETF: trent’anni dopo, un investimento accessibile a tutti

Nati nel 1993, gli Exchange Traded Funds si confermano strumenti efficaci, affidabili e vantaggiosi per gli investitori. Al fine di essere sfruttati al meglio, però, è necessario utilizzare piattaforme sicure e tecnologicamente avanzate: non si può improvvisare.

Il 22 gennaio 1993, a New York, all’American Stock Exchange, lo State Street Global Advisors lancia il SPDR S&P 500, meglio conosciuto come il primo ETF a debuttare in borsa. Sono passati esattamente 30 anni: trent’anni di cambiamenti, di eventi che a livello mondiale hanno impattato le economie, l’andamento dei mercati, le scelte di risparmio di cittadini e imprese. Oggi, nel 2023, guardare a quel giorno risveglia negli investitori un senso di interesse e di curiosità, accompagnato da un punto di domanda: perché, dopo tre decenni, gli Exchange Traded Funds si caratterizzano ancora come una modalità di investimento profittevole? Ma soprattutto: in che modo investire in ETF in modo strategico per avere successo?

Cosa sono gli ETF

Prima di rispondere a questa domanda è essenziale comprendere cosa sono gli ETF e per farlo è necessario partire dalle definizioni: gli ETF sono particolari fondi d’investimento a gestione passiva che possono essere negoziati in borsa. Come accade per tutti i fondi, quando si acquista un ETF è come se si acquistasse un paniere di titoli. Investire in un fondo equivale a mettere il proprio risparmio insieme a quello di altri investitori; il gestore del fondo acquista con questo denaro gli strumenti su cui il fondo andrà a investire e la performance dell’investimento sarà data dal risultato di tutti i singoli strumenti.

Come funzionano

Usando una metafora, è possibile pensare all’ETF come a uno specchio che riflette in modo fedele l’indice sottostante tramite strumenti – come azioni, obbligazioni o materie prime – che consentono agli investitori di ottenere un’esposizione a un portafoglio diversificato di attività con un unico investimento, il che riduce possibili margini di rischio garantendo rendimenti più stabili delle operazioni nel lungo periodo. Nel 1993, per esempio, l’obiettivo del primo ETF era di replicare in maniera fedele l’indice S&P 500: un obiettivo pienamente raggiunto. Il suo debutto in borsa fu un successo che trent’anni dopo prosegue a livello globale.

I vantaggi degli ETF

L’SPDR S&P 500, infatti, ancora oggi si caratterizza come un riferimento per gli investitori di tutto il mondo per capitalizzazione, performance e affidabilità. Detto questo, non è l’unico ETF disponibile: il suo esordio fece da apripista a molteplici altre tipologie di ETF che, in forme e modalità diverse, rappresentano opportunità di investimento accumunate da determinati benefici e vantaggi: il basso costo delle operazioni, l’efficienza fiscale, la flessibilità e l’accessibilità. Per investire in ETF, in sintesi, non serve essere esperti né tantomeno disporre di particolari risorse finanziarie: basta utilizzare i giusti strumenti e affidarsi a broker riconosciuti sul mercato, capaci di garantire compliance alle normative, sicurezza e quei servizi di aggiornamento essenziali per prendere le decisioni d’investimento migliori nel momento più opportuno.

La tecnologia al servizio degli investimenti

Dal 22 gennaio 1993 ne è stata fatta di strada su questo fronte. Le modalità e i canali di investimento sono profondamente mutati sulla spinta di un’evoluzione tecnologica che negli anni ha portato alla nascita di piattaforme che oggi consentono a tutti, ma proprio a tutti, di investire in ETF in modo semplice e intuitivo. In tal senso, è possibile parlare di un costante processo di ‘democratizzazione degli investimenti’ figlio dell’impegno di società capaci di fare leva sui benefici dell’innovazione per mettere a disposizione del mercato servizi all’avanguardia e renderli accessibili a una comunità più ampia di persone. Tra queste società, XTB, fintech internazionale quotata alla Borsa di Varsavia e uno dei maggiori broker FX e CFD, è sicuramente in prima linea.

Sicurezza e flessibilità

XTB è un broker regolamentato dalle più importanti autorità di regolamentazione finanziaria – tra cui FCA, KNF, CySEC e FSC – che tramite la pluripremiata piattaforma xStation offre ai clienti la possibilità di realizzare attività di trading e di investire su oltre 350 ETF reali con zero commissioni e in più di 160 CFD su ETF. Il tutto, con operazioni che possono partire da soli 10 euro, supportate da alti livelli di sicurezza oltre che da uno scanner ETF che fornisce agli utenti un quadro costantemente aggiornato sulle tendenze di mercato per operare al meglio. Ma non finisce qui: xStation può essere utilizzata da computer e da qualsiasi dispositivo tramite xStation Mobile, applicazione che dà la possibilità di effettuare investimenti direttamente da smartphone. A pensarci bene, una comodità e flessibilità che trent’anni fa non era nemmeno immaginabile, ma che oggi rappresenta una preziosa realtà accessibile a tutti.



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