Imboscati o sulle barricate. Il rigassificatore , oltre ad essere una questione che coinvolge l'opinione pubblica, scuote la politica locale ed è il tema che condizionerà le prossime elezioni. Nel 2024 si vota in una quarantina di Comuni e, forse entro l'anno, si eleggeranno anche i consiglieri provinciali.
In questi giorni il segretario della Camera del Lavoro Andrea Pasa ha chiesto agli amministratori locali che non lo hanno ancora fatto di prendere una posizione, anche quelli non direttamente interessati dalla Via, di uscire allo scoperto e chiarire la propria posizione sul tema del rigassificatore.
All'interno del consiglio comunale di Savona, ente che sta guidando una serie di incontri con altri comuni per fare fronte comune contro l'impianto, mentre il gruppo di centrodestra di Fabio Orsi PensieroLibero zero ha chiarito la propria posizione apertamente e in più occasioni, Fratelli d'Italia e la Lega, pur avendo approvato la delibera contro l'impianto, stanno in disparte senza esporsi troppo. Il consigliere di Cambiamo ha firmato a dentri stretti la mozione contro l'impianto.
Insomma, partiti "di lotta e di governo" che da un lato devono seguire quella parte dell'elettorato contrario al rigassificatore, ma non possono andare contro alla posizione del partito.
Sulle spiagge cittadine a fare la catena umana contro la Golar Tundra non c'era solo il consigliere comunale Fabio Orsi. Era impossibile non notare il segretario della Lega cittadina Giorgio Calabria. In più occasioni, con post su Facebook, Calabria ha espresso la propria posizione personale che di fatto stride con quella politica.
In uno dei suoi ultimi post a commento dell'incontro del sindaco Russo con gli altri amministratori ha scritto “realtà territoriale e tecnica condannano il progetto cosi' come è stato proposto non c'entrano gli schieramenti politici ne la fedeltà di coalizione, la mia adesione personale poggia, su convinzioni di razionalità e onesta politica, sono con i sindaci del territorio”.
All'incontro citato da Calabria non hanno preso parte i sindaci di centrodestra, quello di Albisola Garbarini e Lambertini, quest'ultimo probabilmente già in imbarazzo per la vicenda sull'ospedale di Cairo per il quale la Regione di centrodestra aveva promesso la riapertura del Pronto Soccorso dell'ospedale. Tornando al consiglio comunale di Savona c'è Azione, partito di maggioranza (e con un consigliere in Provincia).
Dopo le dichiarazioni del segretario nazionale Calenda, che si era detto pronto a venire sul territorio a spiegare il rigassificatore, Azione Savonese ha inizialmente spiegato con un comunicato che, pur condividendo la linea del nazionale pro rigassificatori, ha perplessità sull'impianto a Vado e ha votato poi la mozione in consiglio comunale. Nei giorni scorsi, Pippo Rossetti ha votato contro il rigassificatore in consiglio regionale. C'è stato poi un nuovo intervento di Calenda che ha evidenziato come, nello spostamento del rigassificatore da Piombino a Vado, ci siano soltanto presupposti politici e non tecnici.
Infine, ci sarebbe fermento in Provincia, dove Pierangelo Olivieri di Cambiamo e uno dei più accessi sostenitori di Toti, è riuscito ad essere rieletto alla carica di presidente di Palazzo Nervi, grazie all'accordo con Pd, Azione e Sinistra Italiana, contro Lega e Fratelli d'Italia.
Nell'accordo don Cambiamo il Pd ha ottenuto la vice presidenza per Massimo Niero e governa Palazzo Nervi insieme a Cambiamo. Tramite i suoi consiglieri regionali, in particolare Roberto Arboscello in quanto eletto sul territorio, il Pd stanno facendo una forte azione politica contro il rigassificatore in consiglio regionale e negli enti locali. Altrettanto opposta al progetto è Sinistra Italiana.
Il 5 ottobre prossimo il commissario Toti sarà a Palazzo Nervi per incontrare gli amministratori locali e sarà forse quella l'occasione per capire se si consumerà una frattura all'interno di Palazzo Nervi e, forse, per stanare qualche altro amministratore locale.