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Attualità | 27 settembre 2023, 07:30

Rigassificatore, Stevanin contro il progetto: "Sarà impattante perché il territorio è già saturo di inquinamento"

Sala gremita per l'incontro organizzato dal gruppo di opposizione +Cairo. La cittadinanza ha manifestato la propria contrarietà al progetto. Alla serata ha preso parte anche il sindaco di Spotorno Fiorini

Rigassificatore, Stevanin contro il progetto: "Sarà impattante perché il territorio è già saturo di inquinamento"

Un "No" convinto. L'incontro pubblico organizzato dal gruppo di opposizione +Cairo, presso i locali della Soms, ha messo in luce il crescente dissenso e preoccupazione da parte della cittadinanza riguardo al progetto rigassificatore di Vado Ligure. 

Davanti a una sala gremita, gli ingegneri ambientali Marco Stevanin e Mattia Fiorini, quest'ultimo anche primo cittadino di Spotorno, hanno spiegato come funziona la nave rigassificatrice, le caratteristiche del tracciato e la conformazione del mar Ligure. 

Dopo le presentazioni di rito a cura di Fulvio Briano, capogruppo di +Cairo, la parola è passata a Fiorini: "Il tracciato a terra seguirà per lunghi tratti il metanodotto esistente, dove non sarà possibile, verrà realizzato un nuovo tragitto".

Il progetto dovrebbe coinvolgere circa 250 proprietari terrieri a Cairo Montenotte: "Oltre agli scavi per la posa dei tubi, verranno realizzate alcune strutture per operare sulla condotta", ha aggiunto Fiorini. Il collegamento alla rete nazionale avverrà in località Chinelli.

L'ingegnere Stevanin ha espresso forti dubbi sul progetto, definito strategico, sottolineando la complessità della situazione attuale: "Cosi come organizzato non può stare in piedi. Raramente ho visto tanta confusione e superficialità. Stanno andando veloce, perché il piano corre sui binari della procedura dei decreti legge 50 e 57 del Governo Draghi per far fronte alla crisi energetica". 

Snam e Rina entro febbraio 2024 devono ottenere l'autorizzazione definitiva, ma Stevanin ha affermato che ci sono numerosi ostacoli da superare: "La nave, secondo gli accordi presi con la Toscana, deve essere spostata da Piombino entro il 2026. Non può stare in mare aperto, quindi va modificata, e il gasdotto a terra va potenziato. Per realizzare il progetto occorrono 26 mesi. Allungando i tempi, il crono-programma rischia di saltare".

L'ingegnere ha sottolineato anche le incertezze legate alla salute e all'ambiente, spiegando che l'impianto avrà un impatto sul territorio, poiché l'area è già satura di inquinamento: "I dati sulla qualità dell'aria non mentono. Partendo da questi presupposti è impossibile essere a favore. Il mio consiglio è quello di ritirare il progetto, rivalutarlo, studiarlo, capire la fattibilità e poi nel caso, ridepositarlo".

Interpellato dalla cittadinanza, Stevanin ha escluso problemi legati alla balneazione, manifestando però preoccupazione per quanto riguarda la biodiversità marina: "Questo non è un progetto sinergico allo sviluppo del turismo. Alcuni aspetti, come l'impatto ambientale sull'Area Protetta di Bergeggi, sono legati a valutazioni future. Forzare le autorizzazioni potrebbe portare la questione davanti al Tar, come già accaduto a Piombino".

L'incontro pubblico ha chiaramente dimostrato che l'opposizione al progetto della nave rigassificatrice è in costante crescita, con numerose preoccupazioni sollevate sia dagli esperti che dalla cittadinanza locale.

Graziano De Valle


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