"Il progetto SNAM (fatto proprio dalla “Struttura Commissariale”e dal Presidente della Regione Liguria) di collocare un rigassificatore nel golfo di Savona-Vado ligure (vicino all’area marina protetta” Isola di Bergeggi”-istituita dal Ministero dell’Ambiente nel 2007 e a meno di tre km dagli abitati di Savona-Vado), con importanti servitù industriali nella piana del Comune di Quiliano ove incidono attività agricole e industriali , notevoli aspetti paesaggistici ed eccezionali interessi archeologici marini e terrestri (proprio nelle aree dove la SNAM vorrebbe collocare le condotte subacquee e gli impianti a terra ) ha destato viva preoccupazione e profondo stupore e contrarietà nelle popolazioni dei Comuni prospicienti la costa nonché in quelli dell’ entroterra interessato fino alla Valbormida".
Così, attraverso una nota stampa congiunta, Nico Cassanello (Associazione “Aemilia Scauri”), Giampiero Storti (Comitato “ Amici dell’Ospedale San Paolo”), Carlo Varaldo (Istituto Internazionale di Studi Liguri- Sez. SV), Rinaldo Massucco (Società Savonese di Storia Patria).
"L’impatto sull’ecosistema, sulla sicurezza e sulla salute dei cittadini, sui valori paesaggistici, sulle attività produttive turistiche, sul rischio di compromettere siti archeologici eccezionali, sugli effetti a lungo termine di questa attività industriale sull’ambiente marino e sul settore ittico debbono essere serenamente valutati dalle istituzioni territoriali in armonia con quelle comunali, regionali e nazionali, con il contributo determinante di figure tecniche autorevoli e indipendenti prima di prendere qualsiasi decisione - si legge ancora nella nota - In un ambito così ristretto e pericoloso anche l’accesso ai porti di Vado ligure e di Savona deve essere valutato con estrema attenzione dalle Autorità marittime di competenza".
"L'interesse nazionale non può prevaricare né la sicurezza delle popolazioni né le loro prospettive di sviluppo turistico, culturale ed economico e deve essere rispettoso dell’ambiente che in quest’area ha già pagato alti prezzi nei decenni trascorsi. Prioritarie sono l’analisi generale, la valutazione della sostenibilità e l’eventuale modifica od annullamento del progetto, prima di pensare di chiedere e valutare eventuali e neppure assicurate compensazioni" concludono infine i presidenti delle associazioni che sottoscrivono il comunicato.