Nonostante il tabagismo tradizionale sia un fenomeno ancora molto diffuso (in quanto interessa milioni di fumatori adulti), sono sempre più i consumatori che si rivolgono alle alternative presenti sul mercato. Già da alcuni anni, infatti, in commercio sono reperibili prodotti in grado di sostituire la classica sigaretta a tabacco bruciato. Si tratta, in particolare, dei dispositivi scalda tabacco e delle sigarette elettroniche; a differenza di quanto si possa pensare, rappresentano due opzioni molto diverse tra loro, in quanto contraddistinte da tecnologie e principi di funzionamento differenti.
I dispositivi a tabacco scaldato: THP (o HTP)
I riscaldatori di tabacco vengono solitamente indicati, a livello commerciale, mediante le sigle THP (acronimo di “Tobacco Heating Product”, ovvero prodotto scalda tabacco) e HTP (“Heated Tobacco Product”, prodotto a tabacco scaldato).
Sono dispositivi elettronici, alimentati da una batteria interna grazie alla quale riscaldano una miscela di tabacco. Quest’ultima viene resa disponibile sotto forma di stick monouso, da inserire all’interno di un apposito slot, ovvero la camera di riscaldamento. I THP scaldano la miscela senza bruciarla, in quanto la temperatura sviluppata dal device non raggiunge mai la soglia di completa combustione del tabacco (circa 500°).
La maggior parte dei dispositivi in commercio, infatti, è in grado di riscaldare il tabacco ad una temperatura compresa tra 250° e 270°. In tal modo, il THP produce un vapore di tabacco.
Dal punto di vista tecnologico, la maggior parte dei riscaldatori disponibili in commercio sfrutta perlopiù due sistemi di riscaldamento:
- resistivo; il principio di base è quello della resistenza elettrica, per cui la corrente che attraversa un corpo fatto di materiale conduttore si riscalda e produce calore;
- induttivo; in tal caso, invece, la camera di riscaldamento è avvolta da una bobina cilindrica in metallo. Quando questa viene attraversata dalla corrente elettrica, genera un leggero campo elettromagnetico all’interno dello slot in cui va inserito lo stick di ricarica. Ciò fa sì che la miscela di tabacco venga scaldata progressivamente dall’esterno verso l’interno, facendo leva sul principio del riscaldamento a induzione.
La Induction Heating Technology viene utilizzata da BAT Italia per lo sviluppo dei dispositivi a tabacco scaldato a marchio glo™,, una delle alternative alla sigaretta tradizionale disponibili anche in Italia. I THP commercializzati da BAT consentono all’utilizzatore di scegliere tra due modalità di riscaldamento, diverse per grado di intensità, e di monitorare ogni ‘sessione’ mediante un apposito LED.
Più in generale, rispetto alle sigarette tradizionali, i prodotti a tabacco scaldato - per via dell’assenza di combustione - producono un vapore privo di particelle o residui solidi (come, ad esempio, la cenere)*. In aggiunta, anche l’odore risulta meno acre e persistente rispetto a quello sprigionato dal tabacco bruciato.
La sigaretta elettronica (e-cig)
Dopo i primi, fallimentari, tentativi di commercializzazione risalenti agli anni Ottanta, la sigaretta elettronica ha fatto il proprio esordio sul mercato all’alba del Nuovo Millennio.
Nonostante la denominazione, ormai largamente consolidata nell’uso comune, questo dispositivo elettronico ha ben poco in comune con le sigarette tradizionali. Le “e-cig”, infatti, non contengono tabacco; sono equipaggiate con un atomizzatore interno che, tramite una resistenza elettrica, scalda un liquido contenuto in una cartuccia. Quando l’utilizzatore inspira dal boccaglio, il dispositivo produce un aerosol di colore bianco opaco, contenente nicotina (in quantità variabili) ed eventualmente aromi.
La soluzione utilizzata per la vaporizzazione contiene anche sostanze quali il glicerolo, il glicole propilenico o la glicerina vegetale, che fungono anche da veicolo per le fragranze aggiunte al liquido.
Le sigarette elettroniche non si differenziano soltanto per forme e dimensioni ma anche per la modalità di utilizzo. I modelli a ‘sistema aperto’ consentono di rabboccare la cartucce contenente il liquido al termine di ogni ‘svapata’ mentre quelli a ‘sistema chiuso’ montano una cartuccia usa e getta, da rimuovere interamente al termine di ogni sessione.
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*Questo prodotto non è privo di rischi e contiene nicotina, una sostanza che crea dipendenza.