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Attualità | 21 settembre 2023, 13:31

Rigassificatore, i Medici per l'Ambiente liguri dicono no: dubbi su sicurezza, salute e ambiente

L'associazione: "Esplosione il pericolo più grave e più frequente. Tutta la fauna ittica sarà danneggiata da questa ulteriore presenza estranea"

Rigassificatore, i Medici per l'Ambiente liguri dicono no: dubbi su sicurezza, salute e ambiente

Sicurezza dell'impianto, salute dei cittadini, ricadute sull'ambiente naturale, in particolare quello marino.

Sono queste le principali obiezioni poste dai Medici per l'Ambiente liguri circa il nuovo impianto rigassificatore che dovrebbe arrivare nel savonese nel 2026. Obiezioni che portano l'associazione ad esprimere il proprio parere completamente negativo sull'opera.

"Il rigassificatore trasforma il gas liquido naturale (LNG) in carburante allo stato gassoso: nel processo il rischio è che si liberino metano, etano, propano e azoto - ricordano - Alcuni di questi gas rientrano nei COV (Composti Organici Volatili): si tratta di sostanze sempre tossiche per gli animali e l'uomo, in alcuni casi cancerogene/leucemogene (come benzene e formaldeide). Esiste, inoltre, la possibilità che si verifichi un’esplosione: l'incidente è il pericolo più grave e più frequente. Si tratta di materiale altamente infiammabile ed esplosivo".

"La nave-rigassificatore dovrà essere posizionata a circa 4 Km dal comune di riferimento (Vado Ligure), ma si troverà a 2,3 Km dalla spiaggia e dalla città di Savona. La Liguria ha già da tempo un suo impianto rigassificatore a La Spezia - aggiungono quindi - Posizionare un secondo rigassificatore nella stessa regione, tra l'altro molto piccola rispetto alla media italiana, è chiaramente una scelta del Presidente Toti che desidera avere i favori del Governo in carica".

Un altro aspetto sottolineato e quello delle conseguenze ambientali: "La zona è al centro del Santuario dei Cetacei che già sono torturati dalla presenza di navi da crociera e traghetti (inquinamento marino delle acque e da rumore) che partono da Genova e da Savona - scrivono i medici nella nota -. Ma tutta la fauna ittica sarà danneggiata da questa ulteriore presenza estranea".

Insomma, un no che, secondo i Medici per l'Ambiente, dovrebbe arrivare anche a prescindere da eventuali compensazioni: "Esiste il rischio che il Comune di Vado accetti la presenza dell'impianto in cambio di finanziamenti risarcitori: è già successo con la piattaforma Maersk, già fatta e attiva".

"Infine occorre denunciare una scelta governativa folle: il commissariamento dell’opera, nella persona del governatore Toti, consentirebbe di non doverla sottoporre a Valutazione d’impatto ambientale e\o sanitario" concludono.

Redazione


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