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Politica | 18 settembre 2023, 09:43

Termovalorizzatore in Val Bormida, il dibattito si accende e il fronte del "No" cresce

Ancora da individuare la zona dove realizzare l'impianto. Tra le ipotesi anche l'area ex Acna di Cengio. Il versante piemontese guarda con attenzione l'evolversi della situazione e chiede di essere coinvolto

Nella foto le aree ex Acna di Cengio

Nella foto le aree ex Acna di Cengio

Siamo alle prime scaramucce, ma l'ipotesi termovalorizzatore sembra destinata ad animare gli animi in Val Bormida, già parecchio surriscaldati per il progetto rigassificatore. 

Nonostante la zona non sia ancora stata decisa, almeno cosi pare, il partito del 'No' si è già messo in moto, pronto a dare battaglia. Alcune possibili location, come Ferrania, oppure l'area ex Comilog, hanno già suscitato grande opposizione. 

Un terzo potenziale sito, l'area ex Acna a Cengio, potrebbe rappresentare un ulteriore elemento di contesa. Il ricordo dei danni ambientali causati dalla fabbrica dei veleni è ancora fresco nella parte piemontese della Val Bormida.

Un'analisi lucida della situazione arriva da Maurizio Iovinelli, capogruppo di opposizione a Saliceto: "Da anni oramai si discute per la realizzazione di inceneritori, termovalorizzatori e biodigestori vari". 

"L'ipotesi inceneritore, o di qualunque altra proposta che giungerà in futuro per la riqualificazione dell'ex Acna, deve innanzitutto prevedere il coinvolgimento del versante piemontese. Il confine è soltanto una formalità, di certo gli effetti di una qualunque opera infrastrutturale non si fermerebbero alla linea di frontiera". 

"La sensazione che emerge è che a farla da padrona siano soprattutto le posizioni ideologiche: da una parte ci sono coloro che pur di far qualcosa sono pronti a dire sì ad ogni proposta, dall'altra quelli che sono pronti a fare le barricate. In tutto questo il comune di Saliceto non è stato minimamente interpellato". 

Analizzando il quadro generale, Iovinelli cerca di tracciare una possibile rotta per traghettare in un porto sicuro la nave Val Bormida, proponendo di fatto una cooperazione tra i comuni. L'obiettivo? Diminuire i costi e garantire allo stesso tempo i servizi. 

"Manca totalmente un dibattito sullo sviluppo economico, sociale e urbano del territorio. Serve un discorso serio e pragmatico su come rilanciare il tessuto economico della valle, senza tuttavia compromettere ulteriormente e irrimediabilmente l'ambiente. Bisogna andare oltre i confini, cercando di superare i pregiudizi. I sindaci e Consigli comunali valligiani, tenuto conto delle dimensioni ridotte dei nostri paesi, devono discutere ed elaborare in sinergia progetti di sviluppo e crescita di medio e lungo periodo".

"Oggigiorno si possono ottenere risultati importanti salvaguardando allo stesso tempo l'ambiente. Quello che è successo in passato non deve per forza riaccadere. Sarebbe davvero importante e fondamentale creare uno spazio in cui i rappresentanti valbormidesi, eletti dai propri cittadini, possano discutere tutte le questioni che vanno oltre il proprio confine comunale", conclude il capogruppo Iovinelli. 

Graziano De Valle

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