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Politica | 18 settembre 2023, 16:00

Spotorno, l'incontro sul rigassificatore compatta la minoranza: "Un Consiglio Comunale straordinario per ribadire la posizione degli spotornesi"

La richiesta da entrambi i gruppi che non mancano di sottolineare come l'incontro coi tecnici abbia confermato tutte le perplessità sorte sull'infrastruttura

Spotorno, l'incontro sul rigassificatore compatta la minoranza: "Un Consiglio Comunale straordinario per ribadire la posizione degli spotornesi"

Nella grande partecipazione di pubblico vistasi lo scorso 14 settembre alla Sala Palace di Spotorno per l'incontro di approfondimento sul ricollocamento della nave rigassificatrice Golar Tundra, attualmente a Piombino, e dell'impianto FSRU non è mancata la presenza dei gruppi consiliari di minoranza spotornese.

Da loro, ossia dai quattro consiglieri di "Noi per Spotorno che vorrei" (Spiga e Pendola) e "Spotorno Obbiettivo 2026" (Caviglia Bardini e Ciccarelli), giunge una nuova richiesta al sindaco Mattia Fiorini: la mozione per la convocazione di un Consiglio Comunale in sessione straordinaria e nei tempi più brevi possibili "per ribadire nel luogo preposto per le delibere di consiglio" quanto sostanzialmente emerso durante l’incontro citato, ovvero "il no alla presenza nei nostri territori dell’impianto di rigassificazione, anche a fronte di eventuali compensazioni economiche, che non mitigherebbero il danno ambientale, turistico e di immagine del nostro territorio". 

L'intento di velocizzare le procedure presso il Comune spotornese, che i consiglieri firmatari della richiesta ricordano essere "intendimento di gruppi di maggioranza e minoranza" secondo quanto emerso nell'incontro pubblico di giovedì scorso, è frutto di diverse preoccupazioni e dubbi non fugati ma anzi confermati proprio al Palace dal collegamento con l'ingegner Stevanin.

Tempi che stringono anche in considerazione delle procedure previste per le necessarie valutazioni tra cui quella di Valutazione dell’Impatto Ambientale nazionale per conto della commissione PNRR-PNIEC "dalla cui data di pubblicazione della documentazione sul sito ministeriale dedicato alla pubblicazione delle procedure di VIA-VAS ci vorranno altri 30 giorni per presentare le relative osservazioni".

Vi sono variegate ragioni, tecniche e politiche tra le premesse citate nella mozione. "I tempi e le modalità di coinvolgimento delle amministrazioni locali, ma anche le scadenze previste dal procedimento risultano estremamente compresse" ribadiscono i quattro consiglieri aggiungendo che "alla luce degli approfondimenti emersi dall’incontro informativo, della risposta dei cittadini alla catena umana sulle spiagge del comprensorio" e "in relazione alle caratteristiche dell’impatto sull’ecosistema marino e su quello sanitario, oltre alle emissioni in atmosfera, in un territorio, pressoché vergine in termini industriali" la risposta del territorio al progetto non possa che essere negativa.

Tra le ragioni di contrarietà vi è quella geografica sulla posizione della nave a 4,2 km dalla costa, con cosiddetta "area Charlie" nella rada portuale di Savona–Vado Ligure, con insistenza nella vicina Area Marina Protetta di Bergeggi. "La struttura, ben visibile da terra, presenta caratteristiche industriali che mal si configurano con il territorio marino del comprensorio del Golfo dell’Isola e la sua area di salvaguardia marina - ribadiscono in primo luogo i consiglieri dell'opposizione - troppo vicino alle coste che da decenni sono insignite della Bandiera Blu e vantano un indotto turistico e dell’outdoor di rilievo".

Altro aspetto citato è quello tecnico e strategico: "In base alle informazioni giunte agli scriventi circa l'assoluta bontà dell’impianto e la necessità strategica nazionale di esso, l'approccio verso l’infrastruttura dei due gruppi consiliari era stato più morbido" spiegano. Questo impatto è invece mutato non solo "dopo aver ascoltato la voce dei cittadini", decisivo è stato infatti il confronto "con tecnici del settore che hanno espresso loro valutazioni, secondo cui l’impianto industriale non porterebbe nessun beneficio ai territori".

A ciò si aggiunge, secondo la minoranza consiliare spotornese, il fatto che "ad oggi non sono state superate le criticità a causa dell’assenza di concertazione tra le parti coinvolte, con i territori e i cittadini che subiranno uno stravolgimento della loro vita quotidiana e lavorativa, con certamente una ricaduta negativa della qualità della proposta turistica".

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