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#ILBELLOCISALVERÀ | 17 settembre 2023, 12:15

Franco Migliacci è scomparso, le sue canzoni indimenticabili vive per sempre

Tributo a un maestro della poesia musicale: dalle canzoni senza tempo alle iconiche sigle dei cartoni animati, il ricordo di un paroliere che vivrà in eterno nella memoria di tutti

Franco Migliacci è scomparso, le sue canzoni indimenticabili vive per sempre

Foto da Wikipedia

Tappa diffusa in tutto il mondo questa settimana per la rubrica #ILBELLOCISALVERÀ, per dire addio a Franco Migliacci, indimenticabile paroliere, autore di canzoni che attraversano le epoche senza invecchiare mai, senza segnare confini, che rimarranno nella storia della musica leggera italiana e internazionale. Come la leggendaria “Nel blu dipinto di blu”, nata da una “giornata storta”, portata al successo da Domenico Modugno, che con lei vinse al Festival di Sanremo nel 1958. Franco Migliacci è scomparso lo scorso 15 settembre, avrebbe compiuto 93 anni a ottobre.

Penso che un sogno così non ritorni mai più”, iniziava così il testo della canzone che segnò l’esordio di una carriera folgorante, e invece il sogno continuò a ripetersi per lo straordinario talento del paroliere, produttore discografico, editore musicale e talent scout, con una fitta produzione di oltre 160 grandi successi.

Tra le sue collaborazioni più felici e solide, quella con Gianni Morandi, per il quale scrisse “Fatti mandare dalla mamma”, “C’era un ragazzo che come me” e tanti altri brani del suo repertorio, tra cui "Uno su mille" che, negli anni '80, lo riportò al successo dopo un lungo periodo di crisi. Ma non solo: Migliacci scrisse per Mina, Milva, Patty Pravo e Nada, solo per citare alcuni degli artisti che ebbero la fortuna di lavorare con lui.

Migliacci scoprì uno degli artisti più iconici, talentuosi e trasgressivi della storia della musica italiana: il grande Renato Zero. Quando il giovanissimo cantante frequentava gli ambienti della produzione discografica in cerca di un contratto, fu proprio grazie a Migliacci che ne ottenne uno. Fu lui a produrgli i primi tre album: “No! Mamma, no!”, nel 1973, “Invenzioni”, nel ’74, e “Trapezio”, nel 1975.

Tra i suoi testi indimenticabili “Che sarà”, scritto con Jimmy Fontana e affidata all’interpretazione di José Feliciano in abbinamento al quartetto genovese dei Ricchi e Poveri, e dedicata a Cortona, paese toscano da cui provenivano i genitori del paroliere.

Ma come dimenticare anche le sigle di cartoni animati famosissime come Heidi, Lupin III e Mazinga? Praticamente conosciute da tutti, grandi e piccini, hanno davvero segnato un’epoca, quella tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80, ma parole e note accompagnano ancora adesso i nostri figli.

Se penso alla canzone per me più bella scritta da Franco Migliacci, è “Ancora”, brano interpretato con grande intensità da Eduardo De Crescenzo al Festival di Sanremo del 1981. Non vinse, ma si aggiudicò il premio per la migliore interpretazione, assegnato da una giuria presieduta dal regista Sergio Leone, quando ancora non c’era il premio della critica. “Ancora” è una canzone che sfida il tempo, autentica perla della nostra storia musicale, ancora oggi più volte riproposta e di cui esistono cover “eccellenti”, come quelle di Mina e Ornella Vanoni.

Nonostante il passare degli anni, Franco Migliacci ha mantenuto il suo impegno per la musica e la poesia. La sua carriera straordinaria e i suoi successi musicali restano una fonte d'ispirazione per gli artisti di oggi e per le generazioni future, dimostrando che la bellezza delle parole e della musica può attraversare il tempo e le barriere linguistiche, per toccare il cuore di chiunque ascolti.

Ci ha fatto cantare, ballare e sognare. Ciao Franco, grazie per l’eredità artistica che ci hai lasciato e che resterà viva per sempre.
#ILBELLOCISALVERÀ

Maria Gramaglia

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