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Attualità | 12 settembre 2023, 10:53

Peste suina, l'OSA attacca: "La quinta ordinanza commissariale scontenta tutti"

"Il commissario Caputo non ascolta gli scienziata. Continua imperterrito nell'individuare nel 'depopolamento' dei cinghiali a mezzo caccia di selezione l’operazione principale per fermare il virus"

Peste suina, l'OSA attacca: "La quinta ordinanza commissariale scontenta tutti"

La quinta ordinanza commissariale sulla peste suina non scontenta solo comuni e cercatori di funghi ma anche gli animalisti.

"Il commissario Caputo continua imperterrito nell’individuare nel 'depopolamento' dei cinghiali a mezzo caccia di selezione l’operazione principale per fermare il virus - spiegano dall'Osservatorio Savonese Animalista (OSA) - Basterebbe invece ascoltare gli scienziati del settore per rendersi conto che la caccia favorisce invece l’aumento della popolazione: sui social gira uno schema semplice che lo dimostra (fonti: prof. Mazzatenta università di Teramo, Essere Vegan)".

"Principi ignorati anche dal decreto Lollobrigida-Pichetto del giugno scorso sul “piano di controllo della fauna”, con strafalcioni zoologici, come lasciare che venga uccisa anche la vecchia femmina a capo di ogni branco di cinghiali: la “matriarca” è l’unica che si accoppia e partorisce ed inibisce l’estro delle altre femmine (sorelle, figlie e giovani). Con il suo abbattimento infatti tutte le femmine andranno in calore e sforneranno ognuna una o due cucciolate all’anno".

"Quel che secondo alcuni esperti qualificati ridurrebbe rapidamente il numero di cinghiali nella zona rossa è il completamento della recinzione ed il divieto di caccia, come ha iniziato a fare il predecessore dottor Ferrari. Questo accade per il confinamento e l’alta mortalità del virus". 

Ciò che però stupisce e addolora gli animalisti è che nel centinaio di pagine di articoli, che costituiscono le cinque lunghe ordinanze ed il piano di controllo ministeriale, nulla si dica su come attenuare, se possibile, la crudeltà degli abbattimenti, soprattutto dei soggetti catturati in gabbie: "Eppure si tratta di animali sensibili e sociali quanto e più di cani e gatti". 

"Di fronte all’inutilità e all’atrocità di queste stragi non ci si stupisca se qualche animalista, esasperato dall’insensibilità di ministri, commissario, governatori ed assessori regionali, passino alla disubbidienza civile, liberando poveri animali prigionieri nelle gabbie in attesa di essere passati per le armi", concludono dall'OSA. 

Comunicato stampa

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