Politica - 12 settembre 2023, 14:10

Rigassificatore, il ministro Piantedosi: "Problema di ordine pubblico? No se si fanno le cose giuste per il bene comune"

Dalla Prefettura di Genova il ministro intervenuto assieme al governatore Toti che spiega le ragioni della scelta sulla Liguria

Il grande fervore e il dibattito creatosi intorno al riposizionamento della nave rigassificatrice Golar Tundra al largo di Vado sono una dimostrazione d'attenzione "che fa onore alle autorità amministrative locali che seguono i processi sul loro territorio", un fervore che però "va mantenuto all'interno della civiltà che ha sempre contraddistinto questo territorio".

La vicenda non dovrebbe quindi diventare una questione portatrice di preoccupazioni sul piano dell'ordine pubblico secondo il ministro dell'Interno Piantedosi, intervenuto a Genova in Prefettura per un vertice con le istituzioni locali su diversi temi varianti dall'accoglienza dei migranti alla sicurezza nella città capoluogo. E, per l'appunto, sul rigassificatore.

"Se si fanno le cose giuste, con la prospettiva del bene comune, la responsabilità delle istituzioni che a esso sono preposte, si consente il dialogo e poi si fa sintesi secondo la propria responsabilità non dovrebbero esserci problemi di questo genere", ha aggiunto il ministro.

In tal senso si è espresso anche il presidente della Regione e commissario per l'impianto che dal mare vadese raggiungerà la Val Bormida, Giovanni Toti, ribadendo come il rigassificatore in Liguria "non è un capriccio ma una necessità che due governi hanno riconosciuto" secondo un piano approvato dall'allora Governo Draghi. 

Con, secondo il governatore ligure, una ben precisa ragione logistica nella scelta della sua futura collocazione, a partire dal 2026, dopo essere stato a Piombino: "La nostra regione è il principale sistema portuale di questo Paese e non lo è per un caso ma perché il suo sistema logistico è alle spalle del più potente sistema industriale nazionale" ha affermato Toti. Non senza un riferimento alla manifestazione dello scorso fine settimana sulle spiagge savonesi: "Vorrei sapere se qualcuno pensa che questo Paese sia in sicurezza dal punto di vista energetico, dimenticandosi che dieci undici mesi fa le catene umane erano perché le famiglie non riuscivano a pagare le bollette a fine mese e le imprese chiudevano".

Una stoccata che però Toti pare riservare decisamente più alla parte politica: "I cittadini che protestano per paura, e non possiamo pretendere siano tutti ingegneri, sono assolutamente comprensibili. Non lo è invece chi soffia sul fuoco o alimenta con false informazioni queste paure".

Il presidente regionale, dando seguito alle parole del ministro, ha quindi sottolineato come i passaggi di leggi previsti in questi casi saranno una sorta di garanzia a chi chiede risposte: "A differenza di quelli piazzati in emergenza a Piombino e Ravenna passerà attraverso procedure ordinarie che vedranno coinvolte circa una cinquantina di enti partecipanti alla conferenza dei servizi, oltre la VIA che invece in emergenza era stata saltata - ricorda -. Se emergeranno prescrizioni e rischi saranno i tecnici a dircelo e tutti noi correremo ai ripari. Se però non ci si fida di tutti questi enti della Repubblica Italiana abbiamo un problema più serio del rigassificatore e chiunque aleggi questo sospetto o lo faccia per strumentalità credo faccia un danno al Paese".

"Tutti gli enti territoriali della provincia sono da me completamente coinvolti in sede politica e tecnica, vi sono quotidiane riunioni coi cinque comuni interessati dal passaggio a terra dell'impianto, con l'Autorità Portuale, con Snam e col Rina, abbiamo incontrato i sindaci coi loro assessori e tecnici e continueremo a incontrarli cogliendo ogni suggerimento anche per modificare il progetto. E' un percorso all'interno di regole ben precise di sicurezza dal punto di vista ambientale e delle persone, in continuo dialogo coi territori. Dopodiché se qualcuno vuole trasformare il costruttivo dialogo a una specie di corrida per le piazze non credo sia il modo più adatto di esercitare la democrazia" conclude Toti.


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