La nostra provincia attraversa ormai da anni, in termini economici e demografici, un periodo non felice.
Abbiamo progressivamente visto impoverire i servizi alla cittadinanza: chiusure e depotenziamento di alcuni ospedali, la disastrosa condizione infrastrutturale, l'insufficiente organico dei Vigili del Fuoco di ruolo nel Comando Provinciale di Savona, per citarne alcuni e il quadro è desolante.
Come se tutto questo non bastasse, il presidente Toti ha pensato bene di far mettere un rigassificatore in mare, a meno di 3 km dalla costa, tra Savona e Vado, un territorio che, dal punto di vista della salute e dell’ambiente, ha già dato tanto.
Finalmente, nel savonese, sta arrivando una forte risposta unitaria per dire No a questa decisione che, in pieno stile Toti, anche stavolta è stata calata dall’alto”. Lo afferma il consigliere di minoranza Jan Casella, capogruppo “Alassio di Tutti”.
“Partito dalla scuola di Quiliano, questo No di dignità e di difesa del territorio sta coinvolgendo sindaci, cittadini, associazioni, imprese turistiche, sindacati – prosegue Casella -. La grande catena umana di domenica ha dimostrato quanto la questione sia sentita nel savonese.
Credo che sia giunto il momento che anche il Ponente della Provincia faccia sentire la propria voce unendosi a chi sta mettendo la faccia in questa campagna. La nostra Provincia, senza dimenticare le importanti realtà industriali presenti, ha una forte vocazione turistica e la presenza di un rigassificatore è potenzialmente un pessimo biglietto da visita per tutto il nostro territorio che rischierebbe di perdere appeal nei confronti di quel turismo, soprattutto estero, sempre più attento all’ambiente. Le ripercussioni di questa scelta scellerata, quindi, potrebbero colpire anche il nostro Ponente – conclude -, si tratta dunque di una partita importante che dobbiamo giocare senza restare silenti osservatori”.