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Politica | 10 settembre 2023, 08:45

La Lega del Golfo dell'Isola dice no al rigassificatore: "Troppo impattante sul nostro territorio"

I gruppi “Noi per Spotorno Che Vorrei e “Noli nel Cuore” insieme alla segreteria della sezione del partito a cui fanno riferimento analizzano i divieti intorno alla nave

La Lega del Golfo dell'Isola dice no al rigassificatore: "Troppo impattante sul nostro territorio"

A poche ore dalla catena umana che si estenderà sulle spiagge del comprensorio savonese e vadese fino al Golfo dell'Isola, arriva una nuova ferma presa di posizione a riguardo del rigassificatore, contraria al suo collocamento nella rada di Vado Ligure.

E' quella dei gruppi di minoranza consiliare spotornese e nolese insieme al segretario politico della Lega per la sezione del golfo: «I gruppi di minoranza di Spotorno e Noli, “Noi per Spotorno Che Vorrei” e “Noli nel Cuore” dei quali fanno parte tre consiglieri militanti Lega Salvatore Spiga, Francesco Pendola, Alberto De Simone oltre al consigliere Marino Pastorino, d’intesa con il Segretario della Sezione “Lega del Golfo” Francesco Bonasera, per primi lanciarono l’allarme sulla necessità che i sindaci del Golfo dell’Isola fossero messi a conoscenza del progetto del rigassificatore - si legge nella nota - il quale inciderà negativamente sull’economia turistica del Golfo dell’Isola».

«Tutti gli esponenti di cui sopra con piacere riscontrarono come il presidente Toti accolse la segnalazione e invitò anche i sindaci di Spotorno, Noli, Bergeggi e Vezzi Portio agli incontri sul tema - scrivono -. Purtroppo identica sensibilità non è stata rivelata nel comportamento del presidente della Provincia il quale, come denunciato dal vicepresidente Niero, dovrebbe ascoltare i territori che lo hanno votato e non esclusivamente il presidente della Regione suo compagno di partito».

Oltre alla tirata d'orecchi, i firmatari entrano quindi nel merito del proprio no: «Tornando al progetto del posizionamento della Golar Tundra nel nostro mare - dicono i consiglieri di minoranza ed il Segretario della Lega del Golfo - pur considerando la necessità di infrastrutture che aiutino l’economia del nostro Paese, non si può non rilevare come il progetto del rigassificatore collocato di fronte a Vado Ligure doveva seguire un iter diverso e doveva coinvolgere i territori e non subire la decisione dall’alto. Arrivano ora maggiori informazioni che ci consentono di formulare una presa di posizione articolata e autonoma».

«Le notizie dicono che la nave verrà posizionata a circa 2,9 km da Savona e a 4 km da Vado Ligure e sarà piantonata al fondale con una struttura sicuramente d’impatto sull’ecostistema marino - si legge nella nota - Le disposizioni in essere a Livorno dicono che ci sono tre zone di sicurezza intorno all’impianto: la prima entro 2 miglia (3,6 km) dove sono vietate la navigazione, la sosta, l’ancoraggio, la pesca e qualsiasi attività subacquea, la seconda da 2 a 4 miglia (7,2 km) dov'è vietato qualunque tipo di attività salvo il passaggio a velocità non superiore a 10 nodi; infine una terza da 4 a 8 miglia (14,4 km) nella quale è consentita la sosta solo per comprovate necessità».

«Ora - continuano - se le norme saranno applicate anche alla nave che verrà posizionata solo a 2.8 km da Savona e a 4 km dalle nostre coste, appare ovvio come la maggioranza delle attività marine saranno interdette e come sarà a rischio la zona speciale di conservazione dell’Isola di Bergeggi, punto focale dell’attività turistica subacquea del comprensorio, abbandonando anche ogni progetto di ampliamento».

«Non vogliamo abbracciare paure strumentali e immotivate ma un progetto come quello del rigassificatore, così vicino alle nostre coste, non può essere imposto ai territori e necessità trasparenza e condivisione. Sia per quanto riguarda la sicurezza che per il rapporto con la nostra economia turistica: il turismo e tutte le altre attività collegate al mare e all’area marina. Per tali ragioni i sottoscritti si dichiarano contrari all’investimento e chiedono al presidente Toti e ai consiglieri che lo sostengono di rivedere il progetto» concludono i gruppi firmatari.

Redazione


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