Anche la Sezione di Savona e Imperia dell’Aned (l'Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti) esprime perplessità "di fronte al progetto di collocamento di un impianto di rigassificazione nelle acque del Comune di Vado Ligure, con forte impatto sull’intero comprensorio savonese".
"Non è nostra usanza intervenire su scelte politiche o amministrative, né intendiamo esprimere valutazioni tecniche su cui deve intervenire chi abbia titolo in proposito - spiegano dall'associazione - Ci sembra tuttavia necessario richiamare in particolare la Struttura Commissariale per il collocamento del rigassificatore a una maggiore sobrietà di toni e a un più compiuto esercizio del corretto metodo democratico nel confronto con le preoccupazioni e le istanze espresse dal territorio, dalla cittadinanza e dai suoi amministratori".
"L’Aned è custode dei valori di solidarietà e di condivisione, di apertura e di reciproco sostegno espressi dai superstiti della deportazione all’atto del loro rientro alle proprie case; valori codificati poi entro la Carta Costituzionale, ove si fissano tra gli altri i principi della tutela della salute e della salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio - aggiungono -. Dovere della memoria è anche il ricordo di come il dialogo fra le parti, il reciproco ascolto, il rifiuto di ogni soluzione arbitraria fondata sull’autorità abbiano ricondotto il nostro Paese, dopo le tragedie della dittatura e della guerra, alla serenità di una vita libera e democratica: e di come ciò abbia configurato un metodo di confronto politico che non deve essere lasciato cadere".
"Sentiamo perciò di poter fortemente auspicare, pur in un contesto diverso, che il confronto, anche aspro e certamente legittimo, fra diverse istanze si svolga nei modi e tempi appropriati, garantendo la piena conoscenza delle caratteristiche dell’impianto di cui si parla, ascoltando tutte le voci interessate, evitando forzature che possano mettere a rischio la serena dialettica fra i soggetti e turbare la convivenza sociale, lasciando strascichi negativi nei rapporti spesso già delicati fra cittadinanza e istituzioni" chiosa l'Aned provinciale.